Monopoli: trovata tartaruga marina morta, galleggiava vicino alle barche – il VIDEO

E’ stata ritrovata poco fa in Puglia, precisamente a largo della costa di Monopoli (Bari). L’ennesima tartaruga marina morta segnalata nelle acque del barese. Negli ultimi mesi, non poche sarebbero state le segnalazioni di tartarughe morte spiaggiate all’altezza dei comuni dell’area metropolitana di Bari e quelli della Provincia di Barletta – Andria – Trani. Molto spesso le cause sono legate all’inquinamento o a drastici cambiamenti climatici che si manifestano con inaspettati fenomeni atmosferici (tempeste, trombe marine), già avvenuti negli ultimi giorni. La specie di tartaruga sarebbe una “caretta caretta“, ovvero la specie più comune tra le testuggini acquatiche ma al contempo molto minacciate dalla presenza dell’uomo.

La segnalazione è giunta in redazione grazie al nostro servizio di segnalazione mobile (a tal  proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui). In lontananza, la tartaruga sembrava quasi in vita, poi l’amara scoperta. La parte della testa, visibilmente priva di parti organiche, indicherebbe che l’animale sia morto almeno da alcuni giorni, se non da settimane. Come documenta questo video giunto in redazione poco fa (foto e video: Marco Pisani):

Come avevamo già riportato tempo fa, risulta particolarmente importante contattare la Capitaneria di porto (Guardia Costiera) che dovrà occuparsi di recuperare i resti dell’animale ed effettuare una corretta autopsia con l’adeguato personale veterinario.

Non possiamo far finta di niente: tutti noi dovremmo sapere quali sono le cause della morte di queste splendide creature marine. Senza ricorrere a considerazioni affrettate, risulta comunque importante ricordare che gettare rifiuti in mare di qualsiasi tipo, oltre ad essere un reato, è anche una delle cause di morte di animali come pesci e tartarughe. Cerchiamo quindi di non inquinare il nostro mare e al contempo di effettuare le dovute segnalazioni alla Polizia Municipale o alla Capitaneria di Porto in caso di avvistamenti analoghi a quello riportato in questo articolo.

Anche gli oggetti più piccoli possono risultare letali per queste creature: i pezzi di plastica, con il tempo, diventano sempre più piccoli trasformandosi in quelle che vengono definite da alcuni “lacrime di sirena“, ovvero minuscoli pezzettini di plastica levigati dal mare che i pesci scambiano per plancton, ovvero per il loro cibo. Così facendo si innesca un pericoloso meccanismo di inquinamento che arriva poi sino alle nostre tavole. Corpi di uccelli marini come i gabbiani vengono spesso ritrovati pieni di oggetti di plastica, che evidentemente scambiano per pesci.

Le tartarughe molto spesso scambiano le buste di plastica per meduse, di cui sono ghiotte, rimanendo strozzate. In altri casi, come quello documentato nel tremendo video diffuso sul web che vi linkiamo qui sotto, le cose possono prendere una piega davvero insolita quanto drammatica (non adatto ai più suscettibili):