ANDRIA: SMANTELLATA ORGANIZZAZIONE DEDITA ALLA TRUFFA



Si impossessavano di identità altrui per poter accedere a finanziamenti e trarne vantaggi economici. E' successo ad Andria dove la Guardia di Finanza, al culmine di una complessa indagine, ha assicurato alla giustizia 46 persone, 5 delle quali sono finite in carcere. Tutto è partito nel marzo del 2011, quando un cittadino andriese ha sporto denuncia dopo essersi ritrovato protestato senza conoscerne il motivo. Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che qualcuno a suo nome, mediante falsificazione dei documenti quali carta d'identità, busta paga e codice fiscale, aveva chiesto finanziamenti e prestiti. Una serie di controlli incrociati hanno permesso di risalire ai responsabili: il broker finanziario Sebastiano Lomuscio, titolare di uno studio di consulenza finanziaria di Andria, l'andriese Salvatore Gentile ed il barlettano Ruggiero De Corato, entrambi già noti alle forze dell'ordine per vari reati. I tre venivano pedinati ed intercettati, riuscendo a far emergere un numero molto alto di truffe, che vedevano come vittime sempre ignari cittadini. Inoltre ulteriori perquisizioni domiciliari permettevano di sequestrare fotografie dei più disparati soggetti, documenti di riconoscimento, pratiche di finanziamento, tagliandi assicurativi, tutti rigorosamente falsi. Nel corso delle stesse perquisizioni, presso lo studio professionale del broker andriese, venivano individuate diverse cartelline nominativamente intestate a cittadini extracomunitari. I successivi riscontri effettuati sia presso lo sportello unico per l'immigrazione della Prefettura, sia presso l'ufficio stranieri della Questura di Bari permettevano di scoprire che il gruppo traeva ulteriori e ben più cospicui guadagni attraverso la predisposizione di documentazione falsa finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Grazie alla complicità di imprenditori locali compiacenti, venivano predisposte false assunzioni finalizzate all'ingresso sul territorio italiano di cittadini pakistani, tutto ovviamente dietro lauto compenso. I capi di imputazione per gli arrestati vanno dall'associazione per delinquere, al falso, alla truffa, alla sostituzione di persona e al favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina.

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