Strage di ulivi in Salento, Xylella una è solo “copertura”: protesta a Lecce – video

Se il primo sit-in è stato organizzato da Forum Ambiente e Salute, Spazi Popolari e Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino.

La barbarie compiuta all’indomani della Domenica delle Palme contro oltre 100 vetusti alberi d’olivo, fatti letteralmente a brandelli, da enti pubblici che hanno smarrito ogni ragione, ogni pudore! Un atto blasfemo e palesemente strumentale e terroristico, spettacolarizzato alla mercé dei media espressamente invitati a riprendere l’atto dell’esecuzione sommaria, mentre le motoseghe facevano segatura volatilizzata dal vento del legno detto “contaminato” e “contaminante” (??), di alberi sanissimi, argentei e carichi di promettenti fiori, e la legna (detta “contaminata”) veniva caricata sui camion per esser portata ovunque senza protezione, come li stessi media hanno documentato!

E’ l’incontro di varie realtà, agricoltori, imprenditori olivicoli, vivaisti, madri e padri, giovani, uomini e donne che amano il territorio nelle sue caratteristiche peculiari ed hanno a cuore la sua preservazione. La grave minaccia della sua cancellazione è costituita oggi dall’irresponsabile azione regionale nel nome del mistificato e strumentalizzato patogeno da quarantena “Xylella”.

Mai nel mondo, e nella storia dell’umanità, neppure per epidemie vere e concrete che colpivano l’uomo, nessun pazzo ha mai proposto la cancellazione di una regione intera, di un’intera foresta, ed oggi invece per un piccolo fito-patogeno sconosciuto all’ulivo fino ad ora nel mondo, patogeno di un albero forte e che sta già provvedendo a guarire e reagire secondo natura come da sempre ha fatto nei millenni della sua imperitura storia contro tantissimi patogeni con cui ha imparato a convivere, oggi degli agro-nemici della natura propongono, dopo una incerta diagnosi (non confrontata liberamente con tutti gli altri ricercatori della comunità scientifica mondiale — come la vera Scienza comanda), la terapia folle dell’olocausto finale! Un danno, uno sterminio che mai il patogeno potrebbe compiere negli anni, lo compiono loro con mega incentivi richiesti all’UE (Unione Europea), e chiamano tutto questo “cura”! E con l’ulivo vorrebbero fare scomparire anche la biodiversità salentina selvatica e domestica (ben oltre 150 specie di piante dette “contaminate”) e la preziosissima entomofauna, la Vita intera insomma, fare il deserto artificiale del Salento, eradicando e avvelenando con prodotti chimici industriali! E questo deformando le norme comunitarie che mai hanno parlato di obbligo all’eradicazione degli ulivi colpiti, ma semmai all’ “eradicazione” o addirittura anche solo “contenimento” del patogeno. Patogeno, poi, sì ad oggi da quarantena, ma di cui non si vuole verificare neppure se sia giusto lasciarlo in questa graduatoria, dato che non si vuole studiare il decorso dei sintomi su quegli ulivi che han mostrato disseccamenti, e invece si vuole procedere in maniera oltranzista e integralista a ucciderli meccanicamente eradicandoli del tutto … prima che possano, tanti di essi, guarire naturalmente!

La Regione Puglia ha inaugurato, all’indomani della Domenica delle Palme, la mattanza dei primi 104 esemplari di olivo secolari, la maggior parte dei quali senza alcun sintomo di malanno. Non pochi i dubbi che avvolgono l’intera vicenda, sia sotto la procedura per l’attuazione delle direttive fitosanitarie, che sotto l’aspetto della profilassi stessa. Anomalie che si aggiungono alle tantissime accumulatesi nel corso dei mesi intorno alla questione “Xylella”.
Inoltre entro la fine del mese di aprile si vorrebbe decidere dell’assetto del nostro territorio, attraverso la messa “in atto di misure di eradicazione, contenimento e l’istituzione di una zona tampone” per quanto riguarda la vasta area del Gallipolino, come si apprende dal documento recentemente giunto da Bruxelles.

Si chiede di fermare in maniera coatta gli abbattimenti, nonché gli interventi che dovessero prevedere irrorazione di prodotti chimici o di sintesi sempre e comunque nocivi per l’ecosistema e per la salute dei cittadini.

Si auspica che l’eco di questa crescente mobilitazione giunga ai Commissari Europei i quali possano imporre allo Stato membro la via della massima preservazione di ogni albero e dell’intero ecosistema selvatico-domestico dell’uliveto, e la via della cura vera e pertanto agroecologica dell’intero patrimonio olivicolo del Salento.

Gli ulivi del Salento sono alberi millenari, patrimonio dell’umanità, non permetteremo che vengano sterminati!

Associazione Spazi Popolari

Coordinamento Civico apartitico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino