Bitonto all’esame del rendiconto di gestione

Sarà una seduta di consiglio comunale “calda” quella di domani mattina a Bitonto, dove si discuteranno alcuni dei più importanti documenti finanziari nella gestione amministrativa di un ente locale. Occhi puntati sul rendiconto di gestione del 2013, una specie di bilancio di fine anno in cui si valuta l’aderenza dei conti alle previsioni di bilancio del 2013, approvate, con grave ritardo, a dicembre scorso. A contestare i dati emersi dagli incartamenti il consigliere d’opposizione Paolo Intini, fortemente perplesso su diversi risvolti del documento finanziario. Si parte innanzitutto dalle “spese in conto capitale”, afferenti il “titolo II”: in pratica la quantità di interventi previsti per il territorio e il loro relativo costo. A fronte di una previsione di lavori per un totale di quasi 38 milioni di euro, solo poco più di 3 milioni di euro sono stati effettivamente impiegati. La struttura comunale e le capacità finanziare di Palazzo Gentile, in pratica, non sono state in grado di supportare la progettualità dell’amministrazione che sembra aver sopravvalutato le proprie forze. Confermando, secondo Intini, la sua definizione di “libro dei sogni” affibbiata al Piano Triennale delle Opere Pubbliche partorito dall’amministrazione Abbaticchio. Il dato si conferma anche per gli avanzi di amministrazione, schizzato dal milione e 200 mila euro della gestione Valla-Prefetto-Abbaticchio del 2012 ai 2 milioni e 400 mila euro del 2013. Secondo Intini “altre somme destinate ai servizi per i cittadini che non sono state impiegate”. Specie a fronte del maggiore incasso ottenuto attraverso l’aumento della Tares, che ha letteralmente inferocito i contribuenti bitontini.Non va molto meglio nemmeno sul fronte del recupero dell’evasione fiscale: dei circa 900 mila euro che il Comune aveva infatti previsto di ricavare solo 18 mila euro sono stati effettivamente incassati.