Stop alle trivelle nello Jonio

10523940_324715077698192_5361333067564143385_nIl Ministero dello Sviluppo Economico ha scelto la morte del nostro territorio decidendo di orientare, con priorità paradossale, lo sguardo agli IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI.
Una ” STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE”
davvero insensata e unicamente rivolta agli interessi delle COMPAGNIE PETROLIFERE.
Tutto questo, nonostante la qualità ed i quantitativi di petrolio in gioco siano davvero risibili.
Sempre secondo le ultime stime dello stesso Ministero, nei nostri fondali marini ci sarebbero riserve certe di petrolio, pari a 10 milioni di tonnellate. Stando ai consumi attuali, sarebbero sufficienti a coprire il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane.
Anche attingendo a tutto il petrolio presente nel sottosuolo, concentrato soprattutto in Basilicata, il totale delle riserve certe nel nostro Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi.
A spiegare il motivo quindi per queste scelte equivoche, resta solo l’evidenza di una sorta di paradiso fiscale garantito ai petrolieri, in nome di chissà quali interessi economico-finanziari.
Infatti, nonostante il prodotto estratto sia poco e di scarsa qualità, estrarre idrocarburi in Italia, è vantaggioso già soltanto per i meccanismi fiscali introdotti contrattualmente che riducono a nulla il rischio d’ impresa delle compagnie petrolifere, mettendo invece ad alto rischio l’ambiente.
In pratica, le prime 20 mila tonnellate di petrolio prodotte annualmente in terraferma, come le prime 50 tonnellate di petrolio estratte in mare, i primi 25 milioni metri cubi di gas in terra e i primi 80 milioni di metri cubi in mare sono esenti dal pagamento di aliquote allo Stato.
Non solo, le aliquote ( royalties) sul prodotto estratto sono di gran lunga le più basse al mondo.
BISOGNA INVERTIRE LA ROTTA……PRIMA CHE SIA DAVVERO TROPPO TARDI!!!
Se fossero indirizzati capitali di investimento nel settore dello sviluppo delle energie rinnovabili, i vantaggi economici in termini ambientali ed occupazionali per il nostro Paese, sarebbero di gran lunga maggiori rispetto ai settori energetici tradizionali e sulle fonti fossili.
Non dobbiamo dimenticare inoltre, che la nostra terra, il nostro meridione, grazie alla natura che si è comunque conservata, rappresenta un’ eccellenza dal punto di vista turistico con la presenza di importanti e rinomate località balneari.
Noi abbiamo il dovere di preservare queste unicità, sia per uno sciluppo economico, ambientale e occupazionale diverso, basato sulla tutela delel risorse naturali e su fonti energetiche pulite che per tutelare la salute ed il futuro della nostra terra e dei nostri figli.
Per questo e tanto altro insieme alla gente comune stiamo chiedendo a gran voce:
STOP ALLE TRIVELLE NELLO JONIO
vieni anche tu a darci una mano, saremo a Chiatona ( pr. TA) sulla strada adiacente l’ingresso di Lido Impero dalle 09.00 alle 19.00 di domenica 31 agosto.

Fonte: Evento Facebook