“Abbasce alla grotte” Maestro Peppino Di Nunno – Canosa di Puglia, 12/10/2014



Giù nella grotta
Mi ricordo quand’ero bambino,quando dopo la vendemmia scendevo con mio padre giù nella grotta. Con le funi legate ai campanelli di ferro, rotolavano le botti con le estremità appoggiate sopra a due scivoli di pietra e poi giù le appostavano . Il nonno, lo portavamo insieme per rispetto, lui era esperto di grotte, da ragazzo aveva tagliato il tufo col piccone, già nella grotta del salnitro. Io, in verità, un po’ m’impressionavo a stare sotto terra al buio, meno male che ogni tanto c’era un lucernaio.
Mio padre, se stava il ‘lupo’ dentro la botte, la sportellava per far uscire il fetore della feccia, poi si calava dentro e mi dava voce:“avvicina la lucerna, perché dentro è buio”. Sopra lo stabilimento mio padre, dava piede due volte al giorno per mescolare e far cuocere il mosto, alla fine si andava a svinare e dentro un sifone il vino scendeva giù nella grotta, dentro la botte, al fresco e al buio.
Anche il nonno si ricordava quand’era scapolo: “prima della guerra il vino si scendeva con la pelle di capra e ci andava la misura di due quartare. Ogni sedici quartare, il nocchiero, giù nella grotta segnava col gesso sopra la botte e gridava…. una salma!”
Dopo il 2 Novembre, tornavo con mio padre, e al sereno andavamo a travasare il vino; tanta fatica per fare il vino e poi a casa, a tavola, si sentiva:“fai assaggiare un goccio al bambino!” Sono passati i tempi tristi della guerra, scappavano tutti giù nelle grotte, quando veniva il bombardamento a tradimento, ma c’erano più di cento stabilimenti. Sono passati i tempi del grande nonno, quando si andava rattoppati in paese, e in campagna con la cappa addosso; abbiamo finito di giocare a Fisilicchio, ora il nonno si siede davanti al sottano e ogni mese riscuote la pensione. Le grotte sono rimaste accantonate, e il vino di Canosa lo portano nei paesi forestieri, per mettere un altro marchio, Vino DOC! Le grotte abbandonate, anche loro sono invecchiate, cominciano a crollare e fanno preoccupare, con le case lesionate e le strade sbarrate. Giù nella grotta, è rimasta una storia nella botte, le piccole botti vuote con la muffa, i lucernai interrati, e la lucerna…. si è spenta! Canosa di Puglia, aprile 1986 maestro Peppino Di Nunno video a cura di Savino Mazzarella

rated:5.00

viewed:416

source