GUERRA DI MALA A BARI: SI SPARA PER STRADA, LA GENTE HA PAURA



Sono ore frenetiche a Bari per investigatori, inquirenti e istituzioni, Prefetto compreso, per cercare di capire cosa sta accadendo in città. Da una parte c’è una malavita che sta alzando il tiro, dall’altra un 28enne, bravo ragazzo, agente immobiliare ucciso senza un perché. Una serie di agguati che si affiancano ad un delitto che la città davvero non avrebbe voluto vivere. Mentre gli investigatori dicono di essere sulla buona strada per dare un nome e un volto a chi ha ammazzato lunedì scorso con tre colpi di pistola Beppe Sciannimanico nel quartiere Japigia; ieri sera si è tornati nuovamente a sparare. Questa volta i killer sono entrati in azione nel quartiere Carrassi. In modo spietato, tra la gente, intorno alle 19,30. Una raffica di colpi mentre in piazza del Ferrarese volavano in cielo centinaia di palloncini bianchi per ricordare Beppe. Per lui un atroce destino ha troncato all’improvviso i suoi sogni, le sue ambizioni e i suoi desideri. Ieri sera, dunque, nel quartiere Carrassi i residenti hanno vissuto vere scene da far west. A cadere sotto la pioggia dei proiettili il 21enne Cristian Midio. Con precedenti penali, non era un volto sconosciuto alle forze dell’ordine. Anzi, in ambiti investigativi si vocifera fosse un pesce piccolo, che non avesse un ruolo di spicco. I sicari lo hanno raggiunto in via Giulio Petroni, angolo via Pellegrini. Midio aveva da poco parcheggiato lo scooter. Probabilmente chi doveva ucciderlo era già pronto a caricare l’arma e a premere il grilletto. Infatti, in una manciata di secondi ha inseguito la vittima aprendo il fuoco. Inutile il tentativo del giovane di difendersi: si è accasciato agonizzante davanti ad una tabaccheria con quattro proiettili in corpo. Scene alle quali hanno assistito terrorizzati passanti, donne e il titolare di un negozio di abbigliamento che oggi si ritrova con la vetrina danneggiata dall’esplosione di un proiettile. Midio rantolava dinanzi alla tabaccheria quando è arrivata l’ambulanza. Immediato il trasferimento al Policlinico ma sotto i ferri il suo cuore ha cessato di battere. Oggi, poche dopo l’omicidio, e quindi l’ennesimo fatto di sangue, le istituzioni si interrogano, cercano di capire, di analizzare, di trovare il bandolo della matassa di una guerra tra clan che sembrava essersi placata ma inequivocabilmente oggi sta dimostrando di essere più feroce di prima. Il primo a preoccuparsi è il sindaco Antonio Decaro che questa mattina ha deciso di fare un sopralluogo nella zona dell’omicidio.”Un ragazzo è stato ucciso – ha commentato il primo cittadino – mentre la città ancora piangeva il corpo di un altro ragazzo, un ragazzo per bene, freddato una settimana fa. Ho chiesto al prefetto di convocare subito un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Io non ho intenzione di fare passi indietro, non è questa la città che voglio lasciare alle mie figlie”. Collaborazione, più collaborazione chiede Decaro perché parlare vuol dire voler bene alla città, ribadisce il sindaco. “Se non parleremo saremo tutti colpevoli di questi omicidi”. Intanto la squadra mobile lavora a ritmo serrato. In questura si ascoltano persone, si visionano immagini di telecamere: il lavoro degli agenti è senza sosta mentre i baresi sono pronti a scommettere che presto la criminalità si farà nuovamente sentire con una contro risposta per una guerra tra clan sempre più sanguinosa.

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