Moro, Mattarella, La Torre. Tre uomini, tre politici, del Sud, che tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 provarono a tracciare una linea diversa, in Italia prima e in Sicilia poi. Una strada finita per tutti e tre nel sangue, per mano ufficialmente prima delle Brigate Rosse e poi della mafia. Franco La Torre, quando ammazzarono Pio, suo padre, sindacalista e deputato del Pci, nelle strade di Palermo, aveva 26 anni ed era uno studente di storia. Sulla vicenda di suo padre ha scritto un libro, “Sulle ginocchia”, edito da Melampo e presentato ieri a Bitonto nel Torrione Angioino, per provare a spiegare a chi oggi forse ha dimenticato quella stagione, un’eredità perduta e forse mai raccolta.
Una figura importante anche perché ispiratrice diretta dell’istituzione del reato di associazione di stampo mafioso, da La Torre tradotta in legge insieme a Virginio Rognoni e varata dal Parlamento quando ormai il politico siciliano era già morto da qualche mese
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Home Barletta - Andria - Trani Franco La Torre: ‘Con mio padre e Mattarella hanno ucciso una speranza’