Sanità, Emiliano: ‘il piano di riordino sanitario totalmente stravolto dal Governo’



Uno stop probabilmente previsto, anche se forse non in queste proporzioni, che condizionerà sensibilmente l’iter del piano di riordino degli ospedali pugliesi. Dal confronto con i Ministeri dello Sviluppo Economico e della Salute arriva dunque una fumata grigia, determinata principalmente dal costo del personale che, in base alla bozza presentata, sfonda il tetto dei 2 miliardi di euro all’anno. Per il Ministero è troppo: bisogna scendere a 1 miliardo 961milioni di euro. Un dato che esclude dunque fin da ora qualunque ipotesi di ulteriori assunzioni. Secondo il governo poi gli ospedali di primo livello in Puglia sono troppi e persino accorpati. E’ il caso di Andria e Canosa e Bisceglie e Trani nella Bat, Copertino e Galatina e Gallipoli e Casarano in provincia di Lecce. Mentre gli ospedali di base sarebbero troppo pochi. La soluzione proposta sarebbe questa: un grande ospedale per provincia a fungere da Hub, qualche ospedale di primo livello e molti ospedali di base che avrebbero il compito di sfoltire gli accessi alle grandi strutture. Tutte le strutture dovranno inoltre raggiungere ogni anno il pareggio di bilancio, con una tolleranza al massimo del 10%. Un’impostazione su cui Michele Emiliano e il direttore del dipartimento promozione sanitaria Giovanni Gorgoni dovranno lavorare per limare, e di molto, il vecchio piano.

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