Da De Marchis a Salvator Rosa: pittori del paesaggio protagonisti a Bitonto



Quasi due secoli di paesaggi fissati nelle pennellate immortali dei grandi pittori del Barocco. Si è inaugurata ieri a Bitonto, nella Galleria Nazionale della Puglia “Devanna”, “Alessio De Marchis e i pittori di paesaggio a Roma tra Sei e Settecento”, la mostra che espone le opere dei maestri paesaggisti organizzata dal Polo Museale della Puglia. Un’esposizione che parte dai dipinti custoditi all’interno della Galleria Devanna di Alessio De Marchis, artista napoletano attivo soprattutto tra Roma e Urbino negli anni a cavallo tra il 1600 e il 1700. Dopo un lungo studio sulle sue tecniche pittoriche e sulla poetica delle sue opere, il polo ha allestito questa esposizione in cui le rovine di castelli e grandi monumenti diventano scenario ideale per ambientare i suoi racconti estatici. Pennellate morbide e pastose in ambientazioni cupe e talvolta lugubri, per soggetti che vengono definiti più dal buio che li circonda che dai pochi riflessi impressi sulla tela, in cui ogni scampolo di luce viva viene assorbito. I particolari, che singolarmente sono di difficile definizione, assumono senso e importanza solo se rapportati al tutto in cui sono immersi. Una tecnica che De Marchis mostra di aver appreso con grande prontezza da Salvator Rosa, suo ispiratore, per poi reinterpretarla in chiave del tutto personale. La mostra è anche l’occasione per confrontare i suoi lavori a quelli di altri grandi contemporanei, molti dei quali proprio usciti proprio dalla scuola di Salvator Rosa, come Philipp Peter Roos, Bartolomeo Torreggiani, Gaspard Dughet, Jan Frans van Bloemen e Adriaen van der Cabel.
La mostra sarà aperta fino al 22 aprile.

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