Red’, dalla politica alla gente che vive il disagio. Negro: ‘Non sarà assistenzialismo’



Sfiduciati e impoveriti, alla ricerca di un lavoro. Sono quasi 800mila i nuovi poveri in Puglia. Quelle persone che, per l’ Istat, vivono in famiglie con grave difficoltà economica. Persone che hanno ritardi nei pagamenti di bollette e affitti. Che non possono riscaldare adeguatamente casa e non possono acquistare una lavatrice, una tv o un’ automobile. Se n’è discusso in un convegno organizzato dall’Udc di Modugno. Una città, Modugno, dove 1/3 della popolazione vive un disagio sociale. Al centro del dibattito: il welfare. O meglio Red, l’acronimo del reddito di dignità.
L’impegno (economico) è di tutto rispetto: 70 milioni di euro all’anno per cinque anni. C’è solo una regione che ci aveva provato prima della Puglia: il Friuli Venezia Giulia. Ma da quelle parti per tre anni investono 10 milioni, non uno di più. Nel corso della serata aperta dal vice presidente del Consiglio Rergionale Peppino Longo, l’assessore Negro si è tolto qualche sassolino dalla scarpa chiarendo le posizioni della Regione Puglia.
Alla fine il dibattito: con le domande dei numerosi cittadini arrivati anche dalla provincia. La sintesi è stata: il Red non sarà un modo non per sbarcare il lunario e sistemarsi per sempre, come qualcuno immagina, ma un modo per far superare la soglia di povertà a famiglie in difficoltà, reinserendole nel mondo del lavoro attraverso formazione e prestazioni sociali che ciascun beneficiario del programma dovrà rendere. Quali? Se necessario anche andando a pulire giardini o i cortili di una scuola. In cambio della solidarietà da parte della comunità che gli darà una mano.

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