BLITZ ALL’ALBA DELLA POLIZIA CONTRO IL CLAN PARISI : 23 IN MANETTE I NOMI DEGLI ARRESTATI



Le investigazioni hanno, infatti, documentato che il clan sfruttava l’attività dell’imprenditoria edile, finendo per operare scelte aziendali di rilievo, imponendo ditte di fiducia o addirittura “imprese mafiose”, così determinando indirettamente anche i prezzi di forniture e opere, sui quali poi pretendere una percentuale, secondo un preventivo accordo sinallagmatico.

Dal complesso degli atti di indagine è emerso con chiarezza che le estorsioni si realizzano non più o non solo tramite la richiesta del “pizzo” o dell’assunzione di un guardiano scelto tra gli uomini di fiducia del sodalizio criminale, ma attraverso un sistema articolato di relazioni degli appartenenti al clan Parisi con gli imprenditori del settore edile che prevede l’imposizione delle ditte che devono aggiudicarsi i subappalti o le commesse di forniture e lavori; questo sistema estorsivo, che costituisce la reale novità dell’indagine, prevedeva il coinvolgimento di imprese amiche, che consentono al clan di lucrare sui ricavi dei subappaltatori.

A tal proposito, risulta significativo che, oltre ad un imprenditore colpito dalla misura custodiale perché ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione per delinquere di tipo mafioso, tra i 25 indagati non destinatari del provvedimento restrittivo vi sono altri 5 imprenditori edili nei confronti dei quali sono stati raccolti gravi elementi di reità in relazione alla predetta fattispecie di reato.

In conclusione, in base alle risultanze investigative, il clan Parisi si comporta come un vero e proprio broker o intermediario, che interviene sul mercato suggerendo, ma sostanzialmente imponendo, ditte e manodopera “amiche”, dalle quali guadagna una percentuale sugli utili e sui compensi.

Contestualmente al provvedimento cautelare personale, gli uomini della Squadra Mobile e del Servizio Centrale Operativo, in seguito a specifici accertamenti svolti, hanno eseguito numerose misure cautelari patrimoniali con il sequestro di 3 immobili, 1 terreno agricolo, 15 autovetture, 13 motoveicoli, 3 imprese individuali, 5 società di capitali per un valore totale di 4.750.000 Euro; oggetto di sequestro saranno, altresì, 79 rapporti bancari e finanziari, il cui valore è da quantificare.

IN CARCERE

PARISI Savino,detto “Savinuccio”, cl.’60 – Detenuto;
PARISI Michele, detto “Gelatina”, cl. ’67 – Detenuto;
PARISI Tommaso, detto “Frichicchio”, cl. ’86 – Detenuto domiciliare;
PARISI Tommaso, detto “Il cinese”, cl. ’67;
PALERMITI Eugenio, detto “U’gnor o U’nonn”, cl. ’54 – Sorvegliato Speciale;
FORTUNATO Cosimo, detto “ Mino o Zio Mino”, cl. ’62 – Sorvegliato Speciale;
CARDINALE Antonio, detto “ U’Leng”, cl. ’67;
SICOLO Emanuele, detto “Pagnott”, nato a Bitonto, cl. ’70;
SICOLO Alessandro, nato a Bitonto, cl. ’81;
MARINO Gennaro, nato a Bari, cl. ’86 – Obbligo presentazione P.G.;
MARINO Vincenzo, nato a Bari, cl. ’63;
MARINO Ferruccio Antonio, detto “Sifilide”, cl. ’81 – Detenuto;
BARTOLI Giovanni, detto “Girogola”, cl. ’59;
MARZULLI Cosimo Damiano, detto “Vichingo”, cl. ’80 – Detenuto;
CISCUTTI Francesco, nato a Bari, cl. ’81;
LIUZZI Giovanni, nato a Bari, cl. ’74;
POSA Cosimo, nato a Bari, cl. ’76;
DI GIOIA Giovanni, detto “Giannigian”, cl. ’62;
PILLOLA Paolo, nato a Bari, cl. ’82;
SCATOLINO Francesco, detto “U’russ”, cl. ’62;
SASANELLI Domenico, detto “Mimmo”, cl. ’62;
SPADA Nicola, cl. ’73.
AI DOMICILIARI

TURI Paolo Andrea, cl. ’68;
LOVREGLIO Nicola, cl. ’85 – Detenuto;
BELLOMO Nicola, cl. ’47.

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