Da corteo storico a falso storico. Raffaele Licinio storico medievista, già professore ordinario di Storia Medioevale all’Univesità Aldo Moro di Bari punta il dito, ancora una volta, contro la ricostruzione storica fatta per il corteo in onore di San Nicola che ogni anno si svolge in città durante le celebrazioni del 7 e 8 maggio in onore del Santo Patrono. Licinio, durante i ‘mercoledì con la storia’, incontri che si svolgono all’Ateneo di Bari, ogni settimana, ha evidenziato la differenza tra le caravelle, navi portoghesi di fine 1400, e quelle che realmente esistevano all’epoca delle traslazioni delle ossa del Santo da Myra a Bari avvenute nel 1071 e cioè i dromoni e le chelandie. Licinio poi affronta un altro tema legato al culto di San Nicola e alla ricostruzione storica della spedizione dei 62 marinai a Myra. In realtà secondo Agostino Pertusi storico bizantinista della metà del 1900, i marinai presenti sulle due navi erano solo 26, 13 i nobili, 9 i mercanti e 4 i comandanti di navi o armatori. Insomma non si sarebbe trattato di marinai ma di gente che sapeva quello che faceva ovvero nobili e mercanti che andavano in Anatolia per prendere per primi le reliquie di un Santo che iniziava già a far parlare di sé. Resta quindi un interrogativo, un falso storico di questa portata deve essere corretto? O diventa esso stesso tradizione e leggenda essendo ormai legato da decenni alle celebrazioni in onore di un simbolo per la città come è San Nicola?
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