Gasdotto in Puglia: parte l’espianto degli ulivi nonostante il divieto confermato anche dalla Regione – VIDEO

Il consigliere regionale M5S Antonio Trevisi continua la battaglia per fermare il progetto TAP e ieri, anche la Regione Puglia ha confermato i dubbi sollevati dal consigliere regionale salentino nei giorni scorsi quando aveva chiesto a TAP di bloccare il piano di espianto di 211 ulivi che dovrebbe partire a breve.

“La Regione ha confermato tutti i nostri dubbi – dichiara Trevisi (M5S) – Tap non avendo ancora ottenuto la VIA in merito al progetto esecutivo del microtunnel, non può eradicare gli ulivi nell’immediato anche perché, come precedentemente comunicato, la Commissione ulivi regionale non ha rilasciato alcun parere sulla possibilità di spostamento degli ulivi monumentali.”

Il Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche, ecologia e paesaggio infatti, in una nota di tre pagine, conclude asserendo quanto segue: “alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene che le normative (nazionali e regionali) nonché la piena ottemperanza alla prescrizione A.44, in uno alle disposizioni recate dal DM n. 223/2014, non consentirebbero l’inizio dei lavori di espianto.”

“Dunque Tap blocchi qualsiasi progetto di espianto. – tuona il consigliere salentino – Nessuno può permettersi di distruggere a cuor leggero l’inestimabile patrimonio ambientale salentino specialmente se lo si fa per realizzare un impianto che continua a sfruttare una fonte fossile come il gas peraltro proveniente dall’estero, mentre la nostra Regione e il nostro Paese, anche in un’ottica di indipendenza energetica dovrebbero e potrebbero puntare sulle energie rinnovabili endogene. Un progetto – conclude – pensato più per favorire lobby e multinazionali che il territorio pugliese.”

Ecco il documento che conferma la presenza della normativa per la difesa degli ulivi dall’espianto:

CLICCA QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO (FORMATO .PDF)

Qui sotto il VIDEO diffuso da Trevisi poche ore fa che dimostra come, nonostante l’effettivo divieto, l’espianto degli ulivi sembra sia in corso. Uno scempio ai danni dell’intera comunità pugliese a favore solo di logiche lobbistiche dettate dall’Unione Europea sempre presente per gli affari internazionali e troppe volte assente in casi come questi:

 

Tap inizio dello scempio.

Posted by Tony Trevisi on Thursday, March 16, 2017

DONNO (M5S) SCRIVE AL PREFETTO DI LECCE E INFORMA LA PROCURA

Diventa quindi sempre più incandescente la situazione in Puglia a seguito dell’autorizzazione da parte dell’Osservatorio fitosanitario regionale all’espianto di ben 211 ulivi su 231 presenti nell’area di San Basilio, a San Foca (Le), luogo in cui sarà collocato il cantiere del gasdotto TAP.
“Da più parti, è stato sollevato un difetto di competenza nell’autorizzazione all’espianto da parte dello stesso Osservatorio fitosanitario, unitamente ad una pregiudizialità della VIA riguardante il progetto esecutivo del microtunnel rispetto all’eventuale eradicazione degli ulivi”  – afferma la Senatrice salentina Daniela Donno in una nota.


“Per questa ragione ho inviato una missiva al Prefetto di Lecce e per conoscenza alla Procura di Lecce e a tutti organi coinvolti, chiedendo di diffondere le linee assunte, le risultanze ed ogni documento, anche avente natura direttamente esecutiva, scaturiti dall’incontro che si è tenuto lo scorso 13 marzo alla presenza dei Sindaci di Melendugno e Vernole nonché del Procuratore aggiunto Antonio De Donno e dei massimi esponenti locali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza” prosegue la pentastellata.
“In questa fase di forte tensione, che coinvolge inevitabilmente anche esperti ed opinione pubblica, sussiste un interesse informativo concreto della collettività collegato al corretto svolgimento dell’iter procedimentale di TAP, a cui si aggiunge una imprescindibile azione di tutela della cittadinanza, in un’ottica di prevenzione di eventuali fenomeni a detrimento della salute pubblica, dell’ambiente e del paesaggio. Mi auguro che si istauri una sinergia interattiva e comunicativa tra Istituzioni e cittadini, prima che la questione degeneri in un vero e proprio allarme” conclude Donno.