L’oncologo pugliese che non mangia e non beve per dire no al gasdotto TAP – “ha perso 12 chili” – VIDEO

Uno sciopero della fame e della sete sino a quando il territorio salentino non sarà al riparo dal “colpo di grazia” per la realizzazione dell’opera multinazionale TAP, il gasdotto che dal medio oriente approderà in Puglia sulla spiaggia di Melendugno.

Un territorio ricco di uliveti, popolato e pieno di natura e oggetto di turismo che effettivamente nulla avrebbe a che fare con gli affari internazionali. Un gasdotto costruito contro la volontà della popolazione locale, dei sindaci e anche del dott. Giuseppe Serravezza che solo oggi, dopo

“Papà ha perso 12 chili”, si legge nell’appello diffuso dalla famiglia, la sua funzionalità renale è alterata e rischia di essere seriamente compromessa perché non beve. I 94 sindaci del Salento si sono mobilitati con lui, stanno urlando le istanze di un intero territorio, ma voi preferite tapparvi le orecchie. Ne prendiamo atto, risponderete alla vostra coscienza. Noi vi chiediamo, col cuore in mano, di mettere da parte i vostri veleni, le beghe politiche, i risentimenti personali. Qui c’è un uomo che rischia la vita per dare voce ad un territorio intero che vuol decidere il proprio futuro”. VIDEO:

“A prescindere dal fatto che si possa condividere o meno questa battaglia”, prosegue l’appello, “ricordiamo che prerogativa della politica è l’Ascolto. Ci sono 94 sindaci che hanno sottoscritto un appello al governo e non hanno ricevuto risposta. C’è un intero territorio che chiede ascolto per giungere a soluzione condivisa su questo progetto, un territorio che chiede di ridiscutere la scelta del sito, ma di fronte a questa richiesta registra solo silenzio da parte del governo nazionale, in aggiunta a sterili polemiche e mistificazioni. Quando un cittadino chiede ascolto, quando 94 sindaci vi chiedono ascolto e un intero territorio alza la voce, voi politici avete il dovere di chinare il capo ed ascoltare. Ignorare il grido di dolore di questa terra, non vi porterà lontano”. E infine: “Ci rimettiamo alla vostra coscienza: papà è un uomo che lotta da sempre per questo territorio, dentro e fuori dagli ospedali, e senza secondi fini. E forse noi salentini tutti, un uomo così non ce lo meritiamo”. 

Emiliano scrive al premier Gentiloni

Il presidente della Regione Puglia ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Paolo Gentiloni, una lettera per chiedere un incontro sulla questione dell’approdo del gasdotto Tap all’indomani della sospensione dello sciopero della sete da parte dell’oncologo salentino Giuseppe Serravezza. Ecco il testo: 

Egregio Presidente,

Nella giornata di ieri mi sono recato a casa del Prof. Giuseppe Serravezza, oncologo salentino di fama nazionale che aveva richiesto di incontrarmi.

Il Prof. Serravezza da giorni ha iniziato uno sciopero della fame e della sete per sensibilizzare la politica rispetto alla nota vicenda dell’approdo del gasdotto TAP sulla spiaggia di Melendugno.

La situazione sanitaria del Prof. Serravezza desta molta preoccupazione.

Il protrarsi della sua protesta potrebbe, a detta dei medici che lo assistono, compromettere seriamente la sua salute.

Ieri, dopo molte insistenze sono riuscito a convincerlo a bere.

Tuttavia il Prof. Serravezza mi ha comunicato che non intende sospendere lo sciopero della fame sino a quando Lei Presidente, non lo riceverà insieme ad una delegazione di sindaci del Salento che avversano l’approdo del Tap di Melendugno in località San Foca. 

Il Prof. Serravezza, da anni, è l’alfiere più ascoltato e stimato di una battaglia per la salute e l’ambiente del Salento che lo ha costituito come un punto di riferimento dell’intera comunità nella quale opera.

La vicenda dell’approdo del gasdotto su una delle spiagge più belle d’Italia, la totale mancanza di condivisione tra territorio e governo centrale circa la scelta dell’approdo, la sofferenza delle popolazioni locali che, come è noto si oppongono da tempo ad una soluzione francamente incomprensibile, hanno spinto il Professor Serravezza a farsi interprete della volontà del territorio di dire basta all’ennesima scelta industriale imposta dall’alto, come quelle, Ilva su tutte, che negli anni hanno, a causa del proprio ciclo produttivo, minato la salute dei cittadini salentini.

La prego, Presidente, di voler concedere, in tempi rapidissimi, al Prof. Serravezza ed alla suddetta delegazione di sindaci di spiegarle che una alternativa all’approdo a Melendugno esiste. 

Che le problematiche di carattere tecnico legate all’attuale approdo rischiano di impedire la realizzazione dell’opera.

Ma, sopratutto, la prego, di consentirci di portarle il grido che viene dalla gente del Salento che vuole essere ascoltata.

Non è più tempo di decisioni unilaterali, il confronto, il dialogo, la condivisione non possono che essere l’unica via maestra nel rapporto tra centro e periferia.

Sono certo che grazie alla sua sensibilità, coglierà la drammaticità del momento.

Con stima

Michele Emiliano

 

Stando a quanto dichiarato da Emiliano in una recente intervista, Serravezza avrebbe sospeso momentaneamente almeno lo sciopero della sete: