45enne ucciso a Corato, arrestati due connazionali georgiani – il VIDEO dell’omicidio registrato dalle telecamere

Nelle grinfie degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, sono finite due persone accusate di omicidio doloso aggravato dai futili motivi e porto illegale d’arma da fuoco. La vittima, Daviti Gvatseladze, 45enne georgiano, venne trovato morto in piazza a Corato il 22 gennaio scorso. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Trani. Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile del capoluogo pugliese e dal Commissariato di Polizia di Corato.

Nelle prime ore della mattinata odierna a Bari, la Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trani per i reati di omicidio doloso aggravato dai futili motivi e porto illegale d’arma da fuoco, in concorso:

1) KVELIASHVILI Davit, nato a Khashuri (Georgia) nel 1975;

2) OKROPIRIDZE Givi, nato a Tbilisi (Georgia) nel 1976.

Dalle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Trani e condotte dalla Squadra Mobile di Bari con il supporto del Commissariato P.S. di Corato, anche grazie ad articolati servizi tecnici e l’acquisizione di numerose audizioni testimoniali di soggetti appartenenti alla folta comunità georgiana insistente in questa provincia, sono emersi gravi elementi di responsabilità in relazione all’omicidio di GVANTSELADZE Daviti, georgiano, rinvenuto cadavere nelle prime ore del mattino del 22 gennaio 2017, adagiato su una delle panchine di piazza Simon Bolivar a Corato. Il VIDEO girato da un impianto di videosorveglianza:


45enne ucciso a Corato, arrestati due… di VideoAndria

Dopo una serata conviviale trascorsa in un ristorante di Corato, in occasione della quale si era verificato un acceso diverbio tra i partecipanti, le discussioni tra gli ospiti della cena, tutti di nazionalità georgiana, erano proseguite in strada.Nel corso di una violenta rissa tra due fazioni del gruppo erano stati esplosi alcuni colpi di pistola cal. 22 da parte di KVELIASHVILI Davit nei confronti dei connazionali con i quali aveva litigato, quale reazione al pestaggio da lui subito in precedenza anche con la minaccia di un coltello; uno dei colpi aveva ferito mortalmente alla schiena il GVANTSELADZE.

Secondo quanto acquisito durante le indagini, rese particolarmente complesse a causa del clima di diffusa omertà degli stranieri sentiti oltre che per i loro ripetuti tentativi di sviare le investigazioni, KVELIASHVILI Davit aveva prelevato l’arma dalla propria autovettura, con la quale era giunto a Corato unitamente a OKROPIRIDZE Givi, che, peraltro, gli aveva anche dato manforte sia nel corso della lite che nella commissione dell’omicidio.