Xylella, Bruxelles ordina, Bari esegue: “prossima settimana dovete abbattere 566 ulivi pugliesi oppure li taglia l’Arif a vostre spese”

Dalla prossima settimana se i contadini non faranno da soli riprenderanno gli abbattimenti degli alberi tra Oria e Francavilla Fontana. E’ il monito che da Bruxelles passa da Bari e finisce negli uliveti pugliesi ufficialmente ritenuti colpiti o minacciati dal “batterio della xylella“. Fra due settimane partiranno anche nuovi monitoraggi su duecentosessantamila ettari mentre da Bari si ipotizza l’abbattimento degli ulivi con indennizzi per gli agricoltori che non sembra stiano avendo particolare successo nella popolazione locale.

Ma se gli agricoltori non accetteranno di tagliare gli ulivi per conto proprio, interverranno le motoseghe dell’Arif, con costi che in questo ultimo caso verranno aggiunti alle tasche degli agricoltori. In parole povere, chi non si allineerà alle linee guida ispirate da Bruxelles, dovrà abbattere le sue piante a sue spese. La decisione del Comitato permanente per la salute delle piante della Commissione europea di Bruxelles dello scorso 28 aprile è giunta con la prosecuzione delle buone pratiche agricole (erpicatura, aratura, eliminazione sterpaglie), l’uso contenuto di agrofarmaci (proprio perché l’aratura dei campi ha diminuito la presenza del vettore sui terreni di circa il 90) per cento ed infine i tagli degli alberi infettati. Ne ha parlato anche il servizio televisivo che linkiamo qui sotto:

 

La zona soggetta all’infetto del batterio sarebbe quella interessata tra le Province di Brindisi e Lecce, definita “zona cuscinetto“. Una sorta di “piano Silletti bis” successiva all’inchiesta avviata dalla Procura di Lecce sull’attività della commissione nella quale lo stesso commissario straordinario per l’emergenza xylella risultò indagato insieme con altre nove persone. All’epoca (2015) il sospetto era legato ad una presunta importazione indotta del batterio ai danni delle coltivazioni economiche. Ipotesi definita da molti “complottista” e priva di prove.

Molteplici furono le accuse di chi non voleva arrendersi agli abbattimenti: dalla costruzione del gasdotto all’olio fastidioso per le multinazionali dell’olio di palma. Tutti pensieri ritenuti infondati da enti e professionisti e giudicati “complottisti” da una grande fetta di esperti del settore. Eppure un’indagine dalla Procura partì per davvero e Bruxelles continua ad ordinare tagli nonostante gli agricoltori “ribelli”.

I dubbi sull’efficacia di questa operazione restano.