“Bisceglie? Pensiamo piuttosto ai reflui in mare e all’area naturale da proteggere”

Oltre alle ultime iniziative imprenditoriali-turistiche sul lungomare in quel di Bisceglie, non mancano le polemiche e critiche, soprattutto da parte di chi, come l’ambientalista Mauro Sasso (GRUPPO RIPALTA AREA PROTETTA – aderente alla Federazione Nazionale Pro Natura) osserva le problematiche ambientali legate al mare e alla costa biscegliese, dove ci sarebbe ancora molto da fare per l’area marina protetta e per l’area della zona Pantano – Grotte di Ripalta:

“La riminizzazione di Bisceglie. Questa Amministrazione ha di fatto abbandonato ogni intento di valorizzazione ambientale della costa. Da Levante a Ponente il must è lo sfruttamento intensivo delle risorse marine e costiere. Nella zona Pantano Ripalta l’area marina protetta è stata archiviata, preferendo un centro tartarughe che, paradossalmente, avrebbe senso qualora ci fosse uno specchio di mare tutelato e salvaguardato” – commenta Sasso.

Possono mai le tartarughe marine sopravvivere nelle nostre acque? Lo stato di degrado della costa sud è, infatti, evidente: rifiuti abbandonati, automobili e ciclomotori percorrono la pista ciclabile, le spiagge sono sporche, i servizi a turisti sono inesistenti e e l’inquinamento delle acque reflue dei depuratori continua. Lo stato di degrado ambientale a nord è più avanzato. A Ponente ci si arriva solo in auto, con buona pace della mobilità sostenibile”.

“Sul lungomare, completamente cementificato, luogo di pochi privilegiati che soggiornano in una villetta, si fa fatica a percorrere le piste ciclabili e le soste “gratis” sono pura chimera. In assenza di panchine. Solo chi ha possibilità economiche può concedersi una sosta a “pagamento” in un bar o su una striscia blu! E non c’è nessuna possibilità di voltare pagina senza un Piano Comunale delle Coste. Scordiamoci la Bisceglie da cartolina turistica, abbiamo svoltato verso la riminizzazione del litorale che sta inesorabilmente consumando, irreversibilmente, tutte le nostre risorse naturali” – conclude il noto ambientalista locale.