Delfino spiaggiato a Barletta Levante, le FOTO diffuse dai cittadini

 

Foto satellitare di una parte della spiaggia di Barletta Levante

Barletta, zona dei “bagni teti“, domenica mattina: come una qualsiasi giornata estiva, alcuni cittadini hanno raggiunto la grande e lunga spiaggia di Barletta Levante facendo però una amara scoperta: il corpo senza vita e parzialmente decomposto di un delfino spiaggiato è apparso davanti agli occhi increduli di genitori e bambini. Un evento drammatico che documenta nuovamente la presenza di questi cetacei nelle nostre acque e che al contempo mette in guarda la qualità di vita delle stesse. Non sono ancora chiare le cause della morte. In passato, simili episodi erano già stati segnalati anche sulle spiagge di Trani e Bisceglie.

Una prima segnalazione della presenza del delfino morto a Barletta è giunta in redazione grazie al nostro servizio di segnalazione mobile (a tal  proposito, ricordiamo inoltre che scrivendo un messaggio al numero 353 3187906 è possibile effettuare segnalazioni e partecipare al gruppo Whatsapp per seguire tutte le news in tempo reale oppure iscrivendosi al gruppo Telegram cliccando qui o anche iscrivendosi al gruppo Facebook cliccando qui).  Una foto (a seguire, un secondo scatto fotografico):

 

Il mammifero acquatico spiaggiato è probabilmente un esemplare di delfino comune, per la Scienza Delphinus delphisil quale presenta un rostro pronunciato, dorso grigio e ventre chiaro, porta delle strisce laterali che ricordano vagamente la forma di un cilindro.  Ogni anno circa 2.000 animali si arenano. Le specie solitarie non si arenano in massa al pari dei cetacei che trascorrono la maggior parte del loro tempo in acque costiere poco profonde. Le balene si sono arenate nel corso dei secoli, quindi molti spiaggiamenti sarebbero da attribuire a cause naturali o calamità naturali, come il brutto tempo, la debolezza dovuta all’età avanzata o alle infezioni, la difficoltà nel parto, la caccia troppo in prossimità della costa e gli errori di navigazione.

Tuttavia, queste morie sono perlopiù attribuibili ai grandi cetacei (balene giganti e capodogli), mentre spiaggiamenti di delfini ed orche nel mondo sarebbero più rari. L’uomo potrebbe influire sulla loro morte a causa delle imbarcazioni quando queste possono investire gli animali acquatici, oppure anche a causa dei sonar a bassa frequenza utilizzati per individuare i sottomarini che emettono i suoni più forti mai sentiti dentro il mare. Con una intensità di 240 dB, essi provocano la morte di balene e delfini e lo spiaggiamento di massa nelle aree dove vengono utilizzati. Senza parlare delle eventuali attività di ricerca petrolifera (airgun ecc..). Nel dubbio, qualsiasi sia stata la causa che ha portato alla morte di questo splendido animale ricordiamoci sempre di evitare di gettare in mare qualsiasi tipo di rifiuto: dagli oggettini di plastica a quelli più grandi. Ogni anno pesci, cetacei e tartarughe rischiano la vita per l’idiozia umana. Aggiornamento: ulteriori foto sono state ricevute dalla nostra redazione. Le immagini:

 

un’altra foto con alcuni bagnanti permette anche di misurare in maniera approssimativa le dimensioni dell’animale spiaggiato:

 

Ricordiamo infine che in caso di ritrovamento di creature marine spiaggiate (cetacei e tartarughe marine in primis) è opportuno segnalare la loro presenza alla Capitaneria di Porto (Guardia Costiera) e/o al locale comando della Polizia Municipale. E’ opportuno farlo anche perché gli addetti al lavoro potranno così agire per recuperare la carcassa ed effettuare le eventuali analisi per far luce sulle cause del decesso dell’animale consentendo alla Scienza di effettuare indagini statistiche anche sulla qualità del nostro mare. Per quanto riguarda la Capitaneria di Porto di Barletta, il numero telefonico di riferimento è il seguente: 0883 531020.  La presenza della carcassa dell’animale riportata in questo articolo dagli scatti fotografici è già stata segnalata. Un’altra foto: