“Il Sindaco di Taranto chiarisca ai cittadini: di cosa ha parlato con i proprietari dell’Ilva?”

“Caro sindaco, esattamente cosa intende per ‘collaborazione’, termine da lei utilizzato dopo l’incontro avuto al Comune di Taranto con vertici Mittal?”. Rosa D’Amato si rivolge pubblicamente al primo cittadino di Taranto, Rinaldo Melucci, che nei giorni scorsi ha incontrato la proprietà indiana dell’Ilva. Cosa intende il primo cittadino di Taranto per “collaborazione” , si chiede infatti la portavoce tarantina del MoVimento Cinque Stelle al Parlamento europeo, “chi ha votato Melucci, e soprattutto chi non ha minimamente pensato di farlo, ovvero la stragrande maggioranza dei tarantini, ha il diritto di sapere se il sindaco abbia chiesto a Mittal rassicurazioni sul piano industriale. E se durante il loro caffè, abbiano affrontato i nodi della cosiddetta ‘ambientalizzazione‘, come la chiamano gli assertori della nuova utopia industrialista“.

“Non ci basta sapere che il colloquio sia avvenuto in inglese, tantomeno ci facciamo sorprendere dall’enfasi della comunicazione di Palazzo di Città.
Melucci parla a nome dei tarantini e il suo ruolo lo chiama a scandire bene le istanze della popolazione”.

“Ad esempio, ci chiediamo se a Mittal sia stata chiesta copia del suo piano Ambientale, testo che i tarantini hanno il DIRITTO di leggere attentamente. Ancora non risulta disponibile, infatti. Eppure, si tratta di un testo necessario per valutare gli impatti ambientali e sanitari in relazione alla quantità di acciaio che l’azienda, che ne chiede l’autorizzazione, intende produrre”.

“Il sindaco parli alla Città, non si limiti a sorseggiare caffè nel salotto del Palazzo in ‘lieta’ compagnia dei padroni di un’azienda che invece andrebbe chiusa e non salvata a colpi di decreti: quei decreti che da un lato Emiliano (sponsor del sindaco tarantino) critica usandoli come arma nella battaglia tutta interna al Pd renziano, e dall’altro si avallano parlando ‘futuro’ dell’acciaio condito dalla favola della ‘decarbonizzazione'”.

“A questa situazione incerta, quindi politicamente perfetta per chi non vuole il cambiamento reale, si aggiunga l’inerzia della Regione in merito alla carenza di personale dell’ARPA PUGLIA, a cui era stato promesso un potenziamento proprio per gli accertamenti tecnici riguardanti l’attuazione del Piano Ambientale individuandone anche le risorse finanziarie pari ad un massimo di 2,5 milioni di euro per l’anno 2016 e a 5 milioni di euro a decorrere dal 2017, risorse previste dalla Legge 1 agosto 2016, n. 151, di Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 giugno 2016, n. 98” “.

‘E mentre Emiliano destina risorse per una fantomatica decarbonizzazione di cui sopra, o per aumentare gli stipendi ai dirigenti, latita il potenziamento di un ente di controllo ambientale – prosegue Rosa D’Amato – Melucci sappia che non basta tradire i LORO patti elettorali, nominando in Giunta tecnici al posto degli eletti in fila per uno strapuntino, per mostrarsi uomini duri in questa politica dove tutto drammaticamente non cambia mai. Mostri piuttosto di essere il capo di una comunità ferita e che intende riprendere il mano il proporio destino”.

Lo dica in inglese, lo dica in italiano, lo dica pure nel dialetto che più lo rappresenta.. ma lo dica chiaro a Mittal durante il prossimo caffè: ‘C’è una Taranto che non intende compiere passi indietro’. Anzi, c’è una Città che ha di fronte a sé la grande occasione di riconvertirsi, rilanciare sul piano occupazionale e garantirsi un futuro pulito e solido. I fondi europei per questo obiettivo ci sono. Le proposte M5S sono sul tavolo di Bruxelles, le abbiamo nuovamente illustrate dieci giorni fa a Taranto in occasione della visista della commissione Petizioni del Parlamento Ue. Abbiamo idee per il futuro di Taranto, senza acciaio e fondato sulla vita”.

“Melucci decida da che parte stare. Noi 5 Stelle siamo dalla parte dei tarantini. E avremo sempre il fiato sul collo di questa Amministrazione attraverso il lavoro dei nostri portavoce al Comune di Taranto e di tutti i portavoce regionali, nazionali ed europei”, conclude Rosa D’Amato.