Rifiuti, in Puglia torna lo spettro degli inceneritori: provincia “accerchiata” da associazioni contrarie a Taranto

“Dopo la richiesta a gran voce da parte dei cittadini, sia con manifestazioni che mediante la nostra lettera ufficiale, Comune e Regione rispondono al richiamo e chiedono alla Provincia il riesame dell’AIA. È infatti notizia recente che, dopo l’iniziativa del sindaco di Massafra, anche il direttore del dipartimento regionale di competenza, l’ing. Barbara Valenzano, abbia comunicato agli uffici di Tamburrano l’invito a procedere in tal senso secondo quanto previsto dall’art.29 octies del codice ambientale per l’intervenuta evoluzione della normativa ambientale” – a dichiararlo in un comunicato congiunto sono le associazioni LiberiAmo Taranto, Madre Terra Massafra, Comitato Cittadino Parco di Guerra, ANPA Palagianello e I Portulani di Palagianello.

Studi epidemiologici, anche recentissimi, condotti in paesi sviluppati e basati su campioni di popolazione esposta molto vasti, evidenziano una correlazione tra patologie tumorali (sarcoma) e l’esposizione a diossine derivanti da inceneritori e attività industriali.

Altre indagini epidemiologiche prendono in particolare considerazione gli inceneritori come fonte d’inquinamento da metalli pesanti, ed eseguono accurate analisi considerando sia fattori socio-economici sia le popolazioni esposte nelle precise zone di ricaduta (mappe di isoconcentrazione tracciate per rilevamento puntuale e interpolazione spaziale col metodo di kriging). L’analisi, accurata pur se limitata solo ad alcune popolazioni, evidenzia aumenti statisticamente significativi di alcune patologie tumorali nelle donne residenti in zona da almeno cinque anni, ma non negli uomini. Nello studio viene ugualmente rilevata l’esposizione ad ossidi di azoto (NOx).

“Noi associazioni, questo obbligo del riesame, lo avevamo già comunicato in precedenza e ci fa piacere che le istituzioni abbiano accolto il nostro invito. Ora spetta alla Provincia attuare quello che tutti, ormai, le stanno chiedendo a gran voce e, come abbiamo già comunicato nella nostra lettera, noi siamo determinati e ci rivolgeremo alla magistratura qualora l’ente presieduto da Tamburrano dovesse rimanere inerte” – concludono le associazioni locali.

Per visionare la nostra lettera, visitate questo link

https://www.dropbox.com/s/ntzjulgs5mbcho9/17-07-18_NO%20RADDOPPIO.pdf?dl=0