Sfiorata tragedia Puglia: sparano petardo e gridano “attentato”. Ferite persone, distrutto negozio. Gli autori: “scusa per non pagare il ristorante” – tre denunce a Gallipoli

Uno “scherzo” di cattivo gusto che ha causato persino il ferimento di alcune persone quello avvenuto ieri in Puglia: a Gallipoli in via De Pace, un gruppo di amici napoletani ha scatenato il panico lanciando prima un petardo e poi urlando la parola “attentato”. Da quel momento in poi ne è nata una vera e propria psicosi, con gente colta dal panico che urlava e fuggiva dalla piazza, temendo l’ennesimo attentato terroristico in Europa, a pochi giorni da quelli registrati in Spagna. La folla spaventata ha travolto e distrutto un negozietto nei pressi di un locale di ristorazione. Il gruppo di napoletani pare infatti abbia escogitato la cosa per evitare di pagare il conto. Durante la fuga per il falso attentato, alcuni hanno subito delle ferite.

Sembra che gli autori del vergognoso gesto non abbiano imparato nulla da quell’episodio avvenuto solo pochi mesi fa, in Piazza San Carlo a Torino, quando un falso allarme si tramutò in tragedia, creando anche dei morti a causa della folla terrorizzata. Una volta compreso che si trattava di uno “scherzo”, i presenti si sono scagliati contro gli autori del vile gesto, che hanno rischiato il linciaggio. La tensione si è placata soltanto con l’arrivo dei Carabinieri, che hanno provveduto a bloccare e denunciare i tre per procurato allarme.

Sempre in Salento è grande l’attesa per la “Notte della Taranta” e in quel caso risulteranno particolarmente restrittive le norme finalizzate al contrasto del terrorismo: come riportato da alcune testate giornalistiche, si parla infatti di un ingente dispiegamento di forze dell’ordine e di un impianto di videosorveglianza di ultima generazione. Negli anni precedenti, l’evento superò le 100.000 persone tra i partecipanti. Terrorismo a parte, la speranza è anche che gli imbecilli restino a casa. Qualcuno ha documentato con uno smartphone il singolare e vergognoso evento, poi riportato anche dal servizio televisivo che linkiamo qui sotto: