Mega truffa della differenziata in Puglia: società brucia 100mila tonnellate di rifiuti nelle campagne, un arresto

In cinque mesi di indagini, da ottobre del 2016 a febbraio di quest’anno, sarebbero state almeno 100mila le tonnellate di rifiuti speciali abbandonati e poi dati alle fiamme nelle campagne dell’alto Tavoliere. Tutto ad opera di un imprenditore di San Severo, titolare di un’azienda di trasporto rifiuti, che – secondo le risultanze dell’operazione ‘Black Fire’ – avrebbe preferito smaltire in modo illecito (ovvero tramite combustione) tonnellate di spazzatura, causando potenziali danni ambientali.

Almeno 100mila tonnellate di rifiuti speciali abbandonate e poi bruciati nelle campagne pugliesi: è quanto appurato dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari e del Nucleo Investigativo del comando di Foggia che oggi hanno arrestato l’imprenditore Roberto Marino, 41enne di San Severo. Una delle foto diffuse dai Carabinieri che mostra uno degli incendi:

L’uomo, noto alle forze dell’ordine e con precedenti penali per spaccio di stupefacenti, tuffa, lesioni e minacce a persone e gestione illecita di rifiuti, è stato sottoposto ad un’ordinanza di custodia cautelare. I sigilli sono scattati nell’ambito di un’attività della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari grazie ad una serie di accertamenti preliminari avvenuti già nell’ottobre 2016, che ha visto l’utilizzo di sofisticati programmi informatici di monitoraggio ambientale del territorio, acquisizioni documentali e consulenze ambientali, scoprendo così lo smaltimento illecito di rifiuti speciali (elettrodomestici, materiale plastico indifferenziato, scarti e imballaggi vari) che venivano dapprima riversati in aree agricole e siti non autorizzati e poi incendiati per farli scomparire definitivamente. Normalmente, questi rifiuti dovevano invece essere sottoposti a trattamenti speciali mediante conferimento in strutture specifiche.

I rifiuti raccolti erano il risultato della raccolta differenziata dei comuni della zona, trasportati dalla società ‘Autotrasporti Marino Roberto’ presso il sito di stoccaggio della società per recupero rifiuti ‘Marino Srl’. I rifiuti venivano illecitamente conferiti presso siti agricoli nella notte, presso siti agricoli ricadenti nei territori comunali di Foggia, San Severo, Apricena, Serracapriola, Poggio Imperiale e Carpino.

Stando alle ricostruzioni delle forze dell’ordine, diffuse anche da testate giornalistiche e quotidiani online, i rifiuti venivano trasportati nei capannoni degli indagati perché in comodato oneroso o occupati abusivamente perché abbandonati, per poi essere completamente incendiati.

Le stime: solo comune di Apricena sarebbero state incendiate 500 tonnellate di rifiuti speciali; 100mila quelle distrutte illecitamente tramite regolare smaltimento. Danni ambientali incalcolabili. Le indagini proseguono: per gli inquirenti, un capannone abbandonato in via Castelluccio a Foggia potrebbe essere riconducibile alle attività illecite. I complici delle attività illecite della società sarebbero ancora a piede libero.