Ma il primario di chirurgia si rifiutò di “prestare” la sala per la gestante, in quanto a momenti avrebbe dovuto operare un paziente per un’appendicite.
Stando alle ricostruzioni diffuse anche online, l’anestesista suggerì di dare subito precedenza al cesareo, ma non fu ascoltato, anzi i chirurghi del reparto di Chirurgia generale insistevano sul fatto che nella sala operatoria potevano operare soltanto loro.
La povera Marta dovette aspettare ancora un’ora per essere operata in un’altra sala ma ormai troppo tardi perché la piccola nacque morta. Sotto accusa sono otto medici dell’ospedale Di Venere, tutti sottoposti ad indagine penale e a procedimento disciplinare. Intanto, in attesa della decisione della giustizia, la Asl pugliese ha preso la decisione di dare ai coniugi Visaggio di Corato, la cifra di 440mila euro per la loro piccola nata morta solo per colpa dei chirurghi.