Xylella, Coldiretti Puglia: “in UE interessi lobbystici e il Governo Italiano debole”

“L’ennesimo rinvio del Comitato fitosanitario europeo di decisioni vitali per la ripartenza delle attività economiche gravemente compromesse dalla Xylella fastidiosa è un segnale chiaro della debolezza del Governo italiano su una partita che non è certamente di campanile, ma essenziale per il futuro stesso dell’olivicoltura pugliese, settore cardine dell’economia regionale. Lascia l’amaro in bocca la decisione di rinviare ancora al 18 ottobre prossimo la votazione del documento, paradossalmente condiviso su 4 questioni, quali l’autorizzazione all’impianto, la tutela degli alberi monumentali, la commercializzazione di barbatelle e la riduzione delle fasce tampone, solo per la mancata condivisione della movimentazione delle piante da vivaio, perché ritenuta eccessivamente gravosa. L’unica strada percorribile, per evitare che si continui a rimandare la decisione e a rimpallare le responsabilità, è che il Governo italiano, il Ministero dell’Agricoltura e la Regione Puglia chiedano che venga stralciato l’ultimo punto e si proceda alla votazione dei temi già condivisi e approvati, perché sono decisioni per la Puglia assolutamente indifferibili”. E’ il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia dell’ennesimo rinvio della votazione della proposta di modifica della decisione n. 789/2015 sullaXylella fastidiosa che riaprirebbe al reimpianto.

In seguito al dibattito, i rappresentanti degli Stati membri – rileva Coldiretti Puglia – hanno espresso un parere positivo sulla riduzione delle fasce tampone (attualmente di 10 km) a 5 km (dove si attua l’eradicazione) e a 1km per le zone delimitate, sull’autorizzazione da parte degli Stati membri all’impianto delle piante ospiti (es. olivo) nella zona infetta, con preferenza per le varietà tolleranti o resistenti alla Xylella fastidiosa, sula protezione degli alberi monumentali e sulla La commercializzazione delle barbatelle di vite di tre varietà (Cabernet sauvignon, Negroamaro, Primitivo).

“L’asse del Nord Europa, come al solito, ha fatto sentire tutto il suo peso – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – con Germania e Olanda, Regno Unito, Polonia, Belgio e Danimarca che si sono opposte alla movimentazione di piante da vivaio appartenenti alle piante ospiti, subordinata all’ispezione visiva e al test molecolare, per l’onerosità di tale sistema di controllo. Strana combinazione, a dimostrazione degli interessi lobbystici, che proprio dall’Olanda possano entrare piante infette, provenienti da ogni parte del mondo. E’ bizzarro che la Puglia debba subire oltre al danno anche la beffa proprio sulla movimentazione delle piante da vivaio. Il disseccamento degli ulivi salentini è stato causato anche dall’immobilismo e dai gravissimi e inaccettabili ritardi dell’UE nell’affrontare l’emergenza fitosanitaria e nel porre rimedio alle frontiere colabrodo. E’ evidente che non sono state attivate per tempo efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e non è stato disposto l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra UE, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto.  Rischiamo che la Commissione, se l’ostruzionismo seguita ad oltranza, continui a rimandare il voto di tutto il testo, pregiudicando la sopravvivenza del tessuto produttivo salentino”.