Si spezza la corda di sicurezza e precipita nel vuoto. Nel pomeriggio di ieri sabato 23 settembre, uno speleologo di 35 anni, Roberto Giacobbe, infermiere originario della provincia di Foggia, volontario del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico è morto cadendo nel vuoto, mentre stava effettuando una escursione mela grotta del Falco, a Corleto Monforte, nel salernitano.
Giacobbe era il decimo di una cordata di speleologi pugliesi, quando, all’improvviso, la corda si è tranciata facendolo precipitare per oltre 40 metri. Immediatamente sul posto si sono recate le squadre del Cnsas ma non si è potuto fare altro che constatarne il decesso. Giacobbe, infermiere originario di San Marco in Lamis, ma residente a Torremaggiore, era anche tecnico del Cnsas. Lascia una moglie e due figli. Molto probabilmente la corda di sicurezza si è rotta a causa dello sfregamento della stessa lungo la parete rocciosa.
Tutta l’attrezzatura è stata posta sotto sequestro dai Carabinieri che condurranno le indagini. Il corpo del povero Giacobbe è stato recuperato nella nottata e per allargare la cavità dove il corpo era finito, è stato necessario piazzare microcariche di esplosivo da parte degli uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico di Campania, Lazio e Puglia.