Confermato: a Barletta acque inquinate da sostanze cancerogene, l’esito del monitoraggio ambientale

Barletta: i risultati delle nuove fasi di indagine compiute nell’ambito del “Protocollo d’intesa per la realizzazione di un monitoraggio ambientale nel territorio della città di Barletta” in collaborazione tra la Regione Puglia, la Provincia Barletta Andria Trani, il Comune di Barletta, l’ARPA Puglia, la ASL BAT e il CNR-IRSA sono stati presentati nella Sala Rossa “Vittorio Palumbieri” del Castello nel corso di un incontro pubblico di condivisione e valutazione con la cittadinanza degli approfondimenti eseguiti sulla base dello studio dei livelli di contaminazione delle matrici ambientali.

Sono intervenuti il sindaco Pasquale Cascella e l’assessore alle Politiche della Sostenibilità Ambientale Antonio Divincenzo; il presidente della Provincia Barletta Andria Trani Nicola Giorgino e l’assessore regionale all’Ambiente Filippo Caracciolo. Relatori Vito Felice Uricchio dell’IRSA CNR; Vito Bruno Direttore Generale dell’ARPA Puglia, Giuseppe Gravina direttore del Dipartimento provinciale BAT dell’ARPA Puglia; Vincenzo Coviello della ASL BAT. Moderatore Ernesto Bernardini del Comune di Barletta.

La grande attenzione scientifica riservata alla campagna di monitoraggio e la volontà di approfondirne ulteriormente gli effetti è stata sottolineata dall’assessore Divincenzo: <<La città ha avuto una dimostrazione dell’enorme mole di lavoro sostenuta in questi mesi con il tavolo tecnico. Un percorso impervio, complesso, eseguito nel rigore istituzionale che ha permesso di verificare le condizioni dell’area industriale e l’inquinamento della falda nella zona. È fondamentale che si proceda con puntualità e metodo a questo monitoraggio perché solo così possiamo elaborare una strategia che permetterà, come stabilito dalla convenzione siglata con la regione Puglia, di individuare a breve, nello sviluppo del secondo monitoraggio, le sorgenti di contaminazione. Solo dopo questo passaggio nodale potremo parlare della bonifica che assicurerà condizioni ottimali di salubrità nella zona industriale. Gli altri fronti sui quali siamo impegnati ci offrono notizie incoraggianti: oggi è stata consegnata all’Amministrazione comunale la nuova centralina mobile, strumentale al progetto di più ampio e organico controllo della qualità dell’aria su scala cittadina, che prevede anche l’impiego di centraline smart che, collocate in prossimità degli istituti scolastici, comunicheranno dati in tempo reale. Un investimento importante, concretizzato grazie alla sensibilità del Consiglio comunale che ha postato nelle scorse sedute di bilancio le somme necessarie per l’acquisto e, appunto, dare seguito all’estensione del monitoraggio. Ulteriore azione mitigatrice sulla qualità dell’aria sarà il PUMS, il redigendo Piano della Mobilità Sostenibile comunale, poiché dalle relazioni ARPA emergono dati significativi sulle polveri sottili, maggiore fonte di inquinamento originata dagli alti volumi di traffico veicolare. Ripensare oggi, alla luce di tutto questo, una città moderna con una viabilità ecocompatibile credo sia la prima risposta alla richiesta di migliore vivibilità dei centri urbani, a condizione che la cooperazione e il civismo dei cittadini siano gli alleati del processo di cambiamento. L’impegno dell’Amministrazione per rigenerare la città e affrontare le sfide della modernità non è di certo in discussione>>.

Approvazione per l’eccellente esempio di collaborazione interistituzionale è stata invece manifestata dall’assessore regionale Caracciolo e dal presidente della Provincia Barletta Andria Trani, Giorgino, sottolineando entrambi il ruolo decisivo delle espressioni di cittadinanza attiva intervenute per segnalare il paventato danno ambientale, chiedere di accertarne le responsabilità e rafforzare la tutela del territorio.

La lettura dei dati emersi dai campionamenti e i livelli di concentrazione di inquinanti rilevati nelle matrici ambientali è stata affidata alle relazioni dei tecnici che hanno operato su un’area ricadente nella zona industriale di via Trani, estesa parallelamente alla costa per 7 chilometri circa e per 5, invece, in direzione dell’entroterra.

La campagna di monitoraggio ha previsto le seguenti attività: campionamenti di suolo superficiale (top soil) in porzioni intercluse tra le aree edificate e campionamento delle acque di falda mediante l’utilizzo di pozzi esistenti e la realizzazione ex novo di altri piezometri finalizzati alla determinazione di parametri chimico-fisici e sostanze chimiche presenti nelle matrici ambientali indagate; svolgimento di una campagna di monitoraggio sulla qualità dell’aria condotta con l’utilizzo di laboratorio mobile; analisi territoriale del contesto ambientale mediante la valutazione delle ortofoto, la tecnica del Ground Penetrating Radar (GPR) e l’interpretazione ed elaborazione di immagini da satellite; analisi delle comunità microbiche (analisi biomolecolari) presenti nella matrice suolo ed acqua sotterranea, finalizzate alla valutazione dell’entità e della distribuzione di composti inquinanti; svolgimento di un censimento delle aziende presenti nell’area di studio e relativa geolocalizzazione al fine di ottenere informazioni sul ciclo produttivo delle stesse, sulle materie prime e prodotti trattati; implementazione di un sito internet e del web gis per la pubblicazione dei dati.

Gli esiti della campagna di monitoraggio hanno evidenziato due differenti tipologie di contaminazione delle acque sotterranee: quella di natura inorganica (cromo totale, cromo VI, solfati, nitriti, selenio) e quella organica (alifatici clorurati cancerogeni), quest’ultimi composti poco solubili in acqua, persistenti tossici e spesso cancerogeni e mutageni. Ora vi è la necessità di approfondimenti per meglio valutare i livelli di inquinamento riscontrati, nonché di una ricognizione delle attività presenti nel contesto territoriale al fine di risalire alle sorgenti responsabili della contaminazione. In proposito la Regione Puglia, con la Delibera di Giunta 2079 del 21 dicembre 2016, ha stabilito di avviare attività volte ad integrare quanto già effettuato nella prima fase, stanziando risorse aggiuntive pari a 600.000 euro e affidando al Comune di Barletta la regia di tali attività, volte ad ottimizzare la rete di monitoraggio già realizzata nell’ambito della prima campagna (composta da 16 piezometri già realizzati) attraverso l’utilizzo di nuovi piezometri nei punti in cui sono state riscontrate le criticità.

Attraverso questa rete si procederà alle indagini aggiuntive per l’acquisizione e la determinazione di parametri idrogeologici necessari ad approfondire il modello di flusso locale della falda idrica presente nell’area di studio e il modello di trasporto dei contaminanti. Inoltre sarà definito un nuovo piano di campionamento delle matrici ambientali (acque sotterranee, suolo, aria) e relative analisi chimico – fisiche, microbiologiche e biomolecolari.

Acquisiti gli esiti delle indagini si traccerà il quadro complessivo delle caratteristiche qualitative e quantitative delle matrici ambientali analizzate, schematizzando gli elementi che concorrono a determinare il rischio ambientale e valutando gli interventi di messa in sicurezza e bonifica, quindi valutate le tecniche da utilizzare per rimuovere la contaminazione.

Queste attività vedranno impegnati nei prossimi mesi, attraverso un tavolo tecnico permanente, tutti gli enti che hanno competenza ambientale, ovvero ARPA, Regione Puglia, Provincia Barletta Andria Trani, ASL BAT e Amministrazione comunale, con il supporto specialistico del CNR IRSA e di altre strutture di ricerca universitaria. Linkiamo qui sotto il video di un servizio diffuso sul Canale YouTube di Tele Dehon: