L’Unione Europea ordina l’uccisione di altri ulivi pugliesi, agricoltore si ribella ma viene bloccato – “nei giorni scorsi ulivi misteriosamente incendiati”

Xylella: l’Unione Europea vuole continuare ad abbattere gli ulivi pugliesi, agricoltore si oppone ma viene bloccato. Non è una storia degli ultimi anni, o meglio è una storia simile a quella già vista negli ultimi anni ma che in questi giorni ha registrato un ulteriore caso. Stavolta parliamo del comune di Oria, uno dei territori pugliesi che sarebbe attaccato dal batterio della xylella.

Qui, lo scorso 25 settembre, un agricoltore ha tentato in tutti i modi di fermare i Carabinieri forestali per evitare che i suoi ulivi venissero abbattuti così come richiesto dagli impassibili burocrati che siedono sulle comode poltrone a Bruxelles, i quali ci fanno credere che l’abbattimento dei nostri preziosi ulivi sia l’unico modo per contrastare il batterio.

La xylella, riportano alcune testate giornalistiche locali, si sarebbe diffusa anche Ostuni, Cisternino e Ceglie Messapica, a pochi passi dal barese. Tuttavia, l’intenzione di abbattere gli ulivi piuttosto che trovare una soluzione alternativa per difenderli dalla malattia, accertata o presunta che sia, risulta ancora oggi un’azione molto discussa e criticata dalla gente del posto.

Nel caso specifico registrato lo scorso 25 settembre, il proprietario degli alberi, una decina di ulivi, avrebbe parlato di una “strana coincidenza” di un incendio in concomitanza con l’esecuzione delle ordinanze e la presenza sui rami degli ulivi di una schiuma biancastra, che mangerebbe le foglie piuttosto che disseccarle come invece dovrebbe accadere con la xylella, il che, segnala l’agricoltore, nulla avrebbe a che fare con il batterio della xylella fastidiosa.

Nei giorni scorsi un altro episodio ambiguo: nel Salento si stava cercando di contrastare il batterio effettuando gli innesti piuttosto che con un insensato abbattimento. Il risultato? Qualcuno nella notte ha staccato tutti gli innesti. Un danno. Ma chi ha interesse a fermare la cura per i nostri ulivi? Perché l’Unione Europea si preoccupa di abbattere gli ulivi pugliesi piuttosto che trovare alternative sostenibili? Perché l’Unione Europea si preoccupa più di firmare trattati come il TTIP ed il CETA con Stati Uniti e Canada per distruggere di fatto i nostri prodotti tipici piuttosto che difenderli? Che senso ha restare in un’Unione Europea che fa tutto ciò piuttosto che l’opposto? Molti degli ulivi presenti in puglia sono secolari, altri addirittura millenari e hanno dato olio ricco di polifenoli antitumorali per decenni. Abbatterli non è la strada giusta. O forse queste piante danno fastidio a qualcuno?

L’agricoltore di Oria si è opposto nonostante il Tar abbia rigettato il suo ricorso. Ma egli voleva soltanto difendere ciò che più gli è caro: i suoi ulivi. In suo sostegno anche gli attivisti del ‘Presidio Oria resiste‘, e  alcuni esponenti del “Movimento No Tap”.