Puglia. Ridotti in schiavitù 35 braccianti romeni. Arrestati imprenditore e caporale -Video

Lavoravano nelle campagne tra Ginosa e Castellaneta, in provincia di Taranto, 35 romeni ridotti quasi in schiavitù. Erano costretti a lavorare tutti i giorni fino a 17 ore al giorno da uno a quattro euro all’ora, senza riposi e senza ferie. Vivevano in condizioni disumane in camere fatiscenti e chi cercava di ribellarsi veniva picchiato a sangue.

Per questo sono stati arrestati Francesco Sabato, 43 anni, imprenditore agricolo di Ginosa Marina, e il suo caporale, un 25enne romeno. I due sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro nell’ipotesi aggravata, nonché di estorsione, furto aggravato, lesioni personali e tentata violenza privata in concorso.

Gli alloggi dove vivevano i romeni non erano altro che camere dove erano collocati letti a castello, pareti  con muffa e umidità, senza bagno e solo sei docce a disposizione per cinque minuti al giorno, senza acqua calda e un allaccio abusivo alla corrente elettrica.

L’imprenditore pagava i romeni con assegni, in modo da sembrare in regola col fisco, ma una volta incassati, ai lavoratori  rimaneva ben poco in quanto  costretti a restituire gran parte della paga per le spese di vitto e alloggio  e anche del viaggio effettuato dalla Romania. A denunciare la grave situazione sono stati cinque romeni (tre uomini e due donne). Oltre all’imprenditore e al caporale sono stati denunciati altre tre  romeni, accusati di aver partecipato a una spedizione punitiva nei confronti di un contadino e di una donna  che avevano denunciato le irregolarità e i soprusi.

La  struttura usata come alloggio dei lavoratori e i due bus utilizzati per il trasporto nei campi sono stati sequestrati dai Carabinieri. Il titolare dell’azienda ha ricevuto sanzioni per circa mezzo milione di euro ed è risultato responsabile di evasione contributiva per quasi 4 milioni di euro. Qui il video diffuso dai Carabinieri di Taranto: