Bisceglie e la vergognosa foto dei rifiuti abbandonati in mare. Poi ci lamentiamo di malattie e tasse alte.

Bisceglie – “Campione gratuito di disastro ecologico. Quando l’uomo capirà che sta distruggendo il suo stesso habitat sarà troppo tardi?!” – è il commento dell’attivista biscegliese Titti Mastrapasqua la quale in queste ore ha diffuso un post significativo in merito alla questione inquinamento ambientale nell’area portuale del noto comune pugliese. Una città ad alta vocazione turistica, con grandi risorse in ambito storico, paesaggistico, gastronomico deturpata ed umiliata troppo spesso dai suoi stessi concittadini a causa di un’ignoranza comune e di un menefreghismo totale.

Sia chiaro: non ce l’abbiamo con tutti quei biscegliesi onesti e “puliti” che quotidianamente conferiscono i propri rifiuti nei bidoni della raccolta differenziata. Ma è evidente come la questione sia ancora aperta e che una parte dei cittadini (speriamo non la maggioranza!) sia ancora “affetta” dal “malanno” della “zozzoneria“. Un malanno che ci sta costando e ci costerà caro in tutti i sensi: aumentando l’indifferenziato si alimentano così le discariche abusive. Una volta aumentati i rifiuti abbandonati, anche se verranno recuperati dagli addetti alle pulizie, non essendo stati differenziati correttamente, questi finiranno quasi sempre nell’indifferenziato, aumentando così il conferimento nelle discariche, che in Puglia stanno scarseggiando. I comuni pugliesi sono sempre più spesso costretti a conferire i rifiuti indifferenziati in discariche sempre più lontane, aumentando inevitabilmente i costi per kg e/o tonnellata. E indovinate un po’ da dove poi i comuni saranno costretti a recuperare quei costi se la maggior parte dei cittadini non differenzierà i propri rifiuti? E poi ci lamentiamo della tassa rifiuti “troppo alta”.

Non solo: ammesso che questi rifiuti vengano gettati in discariche, in non poche discariche pugliesi autorizzate le analisi stanno parlando chiaro: falde acquifere intaccate da sostanze tossiche e a volte anche cancerogene per la salute umana. La soluzione quindi non è quella di abbandonare rifiuti per strada o nelle acque del mare (reato ambientale e sanzionabile dal comune) ma nemmeno proseguire a gettare tutto nell’indifferenziato. In attesa che la Regione Puglia si doti di impianti locali per il trattamento e il riutilizzo dei rifiuti per rendere le comunità locali veramente pulite ed autonome attraverso un’economia circolare che porterebbe benefici ambientali ed economici al nostro territorio, i cittadini devono necessariamente ricordarsi ancora una volta che ogni singola azione negativa come l’abbandono di rifiuti di qualsiasi tipo andrà inevitabilmente a compromettere la salute dell’ambiente in cui viviamo e quindi anche alla nostra salute e a quella dei nostri figli.

Pesci che mangiano pezzi di polistirolo, tartarughe uccise da bottiglie di plastica, uccelli che mangiano pezzi di plastica, sono solo alcune delle visioni a dir poco apocalittiche alle quali ci stanno forse drammaticamente abituando. La segnalazione dell’attivista biscegliese vuole quindi aiutarci a capire che il cambiamento deve necessariamente partire da noi oppure dovremmo cominciare a credere che l’uomo possa essere l’unico animale al mondo a distruggere la propria “tana”. Il post diffuso su Facebook:

Campione gratuito di disastro ecologico
Quando l’uomo capirà che sta distruggendo il suo stesso habitat sarà troppo tardi?!

Posted by Titti Mastrapasqua on Saturday, October 7, 2017