Rosatellum bis: ecco cosa prevede la legge elettorale proposta dal PD

Rosatellum: la Camera ha confermato la fiducia al governo sul secondo articolo della legge elettorale, il cosiddetto “Rosatellum bis” . I voti a favore sono stati 308, 81 i contrari, otto gli astenuti. Il via libera alla seconda fiducia da parte di Montecitorio è giunto dopo quello alla prima fiducia, che ha invece riguardato l’articolo uno delle legge elettorale. In questo primo caso i sì sono stati 307, 90 i contrari e nove gli astenuti. Giovedì mattina, a partire dalle 9, si terranno le dichiarazioni di voto sulla terza ed ultima fiducia, quella posta sull’articolo 3 del testo.

Ma che cosa prevede la nuova Legge elettorale?

Se approvato definitivamente, il Rosatellum introdurrà in Italia un sistema elettorale misto tra proporzionale e maggioritario con 232 collegi uninominali. In questo scenario ogni partito o coalizione potrà presentare un solo candidato il quale potrà essere eletto solose avrà un voto in più degli altri nel collegio. Gli altri 386 seggi saranno invece assegnati con metodo proporzionale con una lista di candidati proposti dai singoli partiti o dalle coalizioni. Le varie forze politiche dovranno quindi contendersi i voti ricevuti da ogni lista e ogni partito o coalizione eleggerà un numero di parlamentari proporzionale ai voti ottenuti. Altri 12 seggi saranno assegnati nelle circoscrizioni estere.

Situazione non molto diversa per l’elezione dei rappresentanti al Senato della Repubblica: i collegi uninominali saranno 102 mentre i collegi del proporzionale 207, con 6 i seggi degli eletti all’estero.  L’elettore dovrà esprimere un solo voto, che andrà al candidato del suo collegio (per la quota maggioritaria) e alla lista che lo appoggia (per la quota proporzionale). Non sarà dunque previsto il cosiddetto voto disgiunto, di conseguenza sarà molto probabile l’annullamento della scheda elettorale qualora l’elettore dovesse barrare un simbolo scrivendo un nome estraneo alla lista indicata.

Un singolo partito dovrà ottenere almeno il 3 per cento per portare un loro rappresentante in parlamento, 10 per cento se si tratterà di una coalizione. Se non verranno raggiunte queste percentuali, nessun partito potrà portare un loro candidato in parlamento. Saranno invece accettate pluricandidature, ovvero la candidatura in diversi collegi, ma solo nella quota proporzionale, ovvero in cinque collegi proporzionali differenti. Sarà inoltre possibile candidarsi in un unico collegio uninominale ma  al contempo contemporaneamente candidati in cinque collegi proporzionali.

I collegi uninominali, previsti nella nuova legge elettorale come nel vecchio Mattarellum,  favorirà le coalizioni e quindi le alleanze tra partiti piuttosto che i singoli partiti. Le coalizioni avranno infatti un incentivo per la spartizione dei vari collegi, con una potenziale candidatura omogenea dei candidati. Sostanzialmente, a trarre vantaggio potranno soprattutto essere i partiti di una coalizione di centrosinistra come anche i partiti di una colazione di centrodestra. Ad essere penalizzati saranno con molta probabilità soprattutto quelle forze politiche che si presenteranno alle elezioni privi di coalizioni, come ad esempio il Movimento 5 Stelle.

Le forze in campo sul voto finale:

Sulla carta le forze favorevoli al Rosattellum bis possono contare su 423 voti: Pd, Ap, Lega, Civici ed innovatori, Forza Italia, Minoranze Linguistiche e Psi. In particolare, il Pd conta 283 deputati, Ap ne ha 22, 19 la Lega, 14 Civici ed Innovatori, 50 Forza Italia, 6 le Minoranze linguistiche, 17 Scelta Civica-Ala e 4 il Psi. Il “Fronte del No” conta invece su 181 voti: 43 sono di Mdp, 11 di Fdi, 88 di M5s, 17 di Si, 5 di Alternativa libera, 11 di Direzione Italia e 6 dell’Udc. Si dividerà al voto Centro Democratico-Democrazia solidale (in tutto sono 12 deputati), mentre non è ancora chiaro come si esprimeranno i tre deputati di Fare-Pri.