Maxi-truffa della benzina in tutta la Puglia: distributori erogavano meno di quanto pagato, in alcuni casi allungati con oli dannosi

Pompe perla benzina per erogavano meno di quanto dichiarato sul display: una mega-truffa ai danni dei consumatori pugliesi è stata scoperta dalla Guardia di Finanza. La truffa, da quanto riportato anche da alcune testate giornalistiche locali, ha riguardato 134 controlli sulla circolazione dei prodotti sottoposti ad accise e 136 interventi negli impianti di distribuzione stradale di carburanti, controlli eseguiti con l’aiuto degli Ufficiali metrici della Camera di Commercio di Bari, che hanno effettuato le operazioni di misurazione del carburante

Sulle 134 stazioni di carburante analizzate dalle fiamme Gialle, 27 casi di questi sono risultate irregolari portando al sequestro di 3.900 litri di carburante e alla denuncia di sette soggetti. In 24 casi, è inoltre risultata la mancanza di trasparenza sulle strumentazioni utilizzate. Con asticelle metriche e contatori, i finanzieri hanno effettuato controlli presso mezzi pesanti, cisterne e colonnine e verificando vere e proprie truffe da parte di alcuni imprenditori per guadagnare più del dovuto.

In alcuni casi, i funanzieri hanno appurato che i carburanti venivano ‘allungati’ con acqua o oli,rendendoli dannosi per i veicoli e quindi anche pericolosi per gli automobilisti commettendo al contempo una vera e propria frode ai danni dello Stato. I numeri dell’operazione: 370 tonnellate di carburanti sottoposti ad accise, 7,5 milioni di euro di evasione ed infine 3.000 tonnellate di oli minerali agevolati soggetti ad ulteriori consumi in frode .

La truffa avrebbe funzionato nel tempo anche perché gli automobilisti pur accorgendosi in alcuni casi dell’irregolarità, difficilmente avrebbero potuto cambiare idea nel momento in cui la pompa di benzina era già in funzione. Una truffa quindi ai danni anche dell’intero territorio.