E’ stato pescato a largo di Molfetta l’esemplare di pesce maculato che nelle ultime ore sta facendo discutere la comunità locale circa i rischi legati all’eventuale consumazione. Lo riportano anche alcune testate giornalistiche locali. Si tratta nello specifico di un pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus (Gmelin, 1789)) un pesce osseo d’acqua salata appartenente alla famiglia Tetraodontidae.
Il pesce palla argenteo è estremamente velenoso: alcune parti di questo pesce contengono infatti una sostanza (la tetradotossina) che provoca paralisi respiratoria e problemi al sistema cardiocircolatorio: vi sono stati casi di intossicazioni mortali in Egitto e in Israele. La tossina è presente nel fegato, nella pelle e negli organi riproduttivi del pesce ed è resistente alla cottura.
Molto simile al capolepre ma più slanciato e con pinna caudale simmetrica. Anch’esso ha la capacità di inghiottire acqua quando spaventato. Il colore è grigio o bruno con punti scuri sul dorso e bianco sul ventre. Una larga e vistosa banda argentea decorre sui fianchi. Misura fino a 40 cm. Si ciba di invertebrati bentonici.
Si tratta di una specie diffusa nelle fasce tropicali ed equatoriali degli oceani Indiano e Pacifico. È un migrante lessepsiano ed è penetrato nel mar Mediterraneo orientale dal mar Rosso attraverso il Canale di Suez. Attualmente è frequente nelle acque di Israele, Turchia meridionale ed isola di Rodi. La sua presenza in Italia è stata registrata per la prima volta nel 2013 nell’isola di Lampedusa; poco dopo un esemplare è stato pescato nella parte sudorientale della Sicilia e successivamente altri esemplari sono stati catturati nel canale di Sicilia e nel mar Adriatico. Vive in acque aperte nei pressi di fondi scogliosi, anche molto vicino alla riva ma è stato pescato fino a 250 metri di profondità (nel mar Rosso). Il pesce era già stato avvistato a Lampedusa nel corso del 2013.
Il pesce risulta talmente pericoloso che l’ISPRA (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha creato una mail apposita per ricevere le eventuali segnalazioni dai cittadini. In caso di segnalazione della presenza di questo pesce, è infatti possibile inviare una mail con eventuali foto e/o video all’indirizzo pescepalla@isprambiente.it.