2 novembre, a Taranto genitori ricordano i morti di tumore: “uccisi dalle polveri, non è giusto morire così”

Un corteo per commemorare i defunti davanti alla portineria D dell’Ilva di Taranto. I “Genitori tarantini” usano i lumini per scrivere “no Ilva” contro le morti e le malattie da inquinamento. Morti bianche ricordate anche da Vescovo di Taranto. “Io sono qui per i miei defunti” – racconta una delle manifestanti tarantine. Ricordano defunti morti per tumori, leucemie, tante, troppe persone che oggi non ci sono più.

“Non è giusto morire così” – afferma una signora durante la manifestazione, seguita da un lungo applauso. Un’ingiustizia rimarcata ultimamente anche dal “Wind Day” documentato da alcuni cittadini con foto e video. Nonostante questo, l’ILVA è ancora aperta ed emette ancora.

Polveri sottili che, Wind Day o meno, si riversano in città, specialmente in quel quartiere Tamburi di Taranto tanto menzionato dai TG nazionali. Una situazione paradossale, distopica, inquietante, che fa riflettere sul valore della vita in Puglia. I pugliesi sono stanchi di essere messi a ricatto e dover scegliere tra un posto di lavoro ed una vita priva di rischi per la salute. La Regione, l’amministrazione e l’imprenditoria locale devono subito riconvertire la fabbrica in un’area verde e bonificata in grado di assumere personale per la promozione turistica e gastronomica del territorio.