In Salento ritornano i grani antichi di seimila anni per produrre pane in comunità – VIDEO

Il ritorno dei Cereali antichi in Salento: grano, orzo, farro e miscugli grazie all’insegnamento di un genetista. Una domenica di festa all’insegna del mangiar sano e del recupero dei terreni abbandonati con una produzione poi venduta attraverso un gruppo di acquisto solidale e utilizzati anche le forno di comunità. Senatore Cappelli, San Pasquale, Gentil Rosso, Carosella, Orzo, farro monococco e dicocco sono alcuni dei semi utilizzati.

Tra le immagini diffuse da un’emittente televisiva, si nota la dicitura “Triticum dicoccum”.  Il farro dicocco (Triticum dicoccum), noto anche come emmerfarro medio o comunemente anche solo farro, è un cereale, parente stretto del grano. È una delle tre specie del genere Triticum comunemente chiamate farro. È stata una delle prime otto colture rese coltivabili.

 

Le prime menzioni di questo cereale si ritrovano nella Mesopotamia del terzo millennio (in sumerico, ziz2), ed in seguito anche nella Bibbia. Era conosciuto e coltivato nell’antico Egitto. Ezechiele lo usava come uno degli ingredienti per il suo pane (Antico Testamento Ezechiele, 4:9). La farina di farro costituiva la base della dieta delle popolazioni latine. Il pane di farro veniva consumato congiuntamente dagli sposi nel rito della cumfarreatio, la forma più solenne di matrimonio dell’antica Roma. Dopo la coltivazione di altre varietà di cereali, in particolare frumento, mais e riso, la coltura del farro è andata diminuendo nel tempo fin quasi a sparire.

Oggi, riscoperto grazie alle sue ottime proprietà dietetiche, viene coltivato in Italia soprattutto in Toscana, nella Garfagnana, ai piedi delle Alpi Apuane, in provincia di Lucca. Il farro della Garfagnana ha ottenuto la certificazione di qualità IGP.

Una bella iniziativa quindi quella svoltosi in Salento che rientra facilmente del contesto degli orti sociali, delle autoproduzioni, del ritorno ai prodotti tipici locali per contrastare quelli scadenti troppe volte promossi dalle grandi multinazionali. Una rivoluzione dal basso che aiuterà tutti a vivere meglio. Il VIDEO del servizio di Tele Rama: