Bari sotterranea con gli antichi resti romani e bizantini – VIDEO del documentario

Il documentario di RaiNews24 parte dal grande castello normanno-svevo di Bari. Nonostante l’influenza prima normanna e poi sveva di Federico II, un primo perimetro sul quale oggi sorge ancora l’edificio più volte rimaneggiato anche in epoca angioina ed aragonese, vi era un tempo una cittadella bizantina e ancora prima resti appartenenti agli antichi romani. All’epoca bizantina risalgono poi le imponenti mura che poi servirono come base per l’edificio normanno. In questi sotterranei sono stati trovati i resti di antichi pozzi e aree adibite un tempo a focolari prima di essere riempite per l’edificazione in tempi normanni. Un fotogramma dell’area sotterranea del Castello di Bari:

Il documentario si sposta poi agli scavi nel sottosuolo della Cattedrale di Bari, nella chiesa di San Sabino, dove gli scavi, cominciati a fine dell’800, furono trovati altari antichissimi, risalenti ad epoche anche precedenti dell’arrivo dei Romani ed ancora resti di luoghi di culto paleocristiani. Una Basilica paleocristiana sorgeva infatti un tempo li dove oggi vi è la cattedrale. Prima ancora del duomo bizantino, anche per la presenza della diocesi barese che risale infatti quanto meno al V secolo, quando è attestata la partecipazione del vescovo Concordio al Concilio Romano del 465, esisteva un’antica chiesa episcopale databile intorno al VI secolo, i cui resti si trovano sotto la navata centrale, come fa pensare uno dei mosaici pavimentali che contengono un’iscrizione in cui compare il nome del vescovo Andrea (758-761). Strutturata a tre navate, con pilastri quadrati e volte a crociera costruite con blocchi di pietra posti a spina di pesce, probabilmente si trovava nel luogo in cui sorge la cripta della cattedrale attuale, l’episcopio di Santa Maria. Ne conferma l’esistenza anche il ritrovamento di fondazioni di un edificio absidato il cui asse doveva essere disposto leggermente obliquo rispetto a quello dell’attuale cattedrale. Un fotogramma che immortala la parte dell’antichissima pavimentazione:

 

A Palazzo Simi vi è una parte sotterranea con un’area utilizzata come forno già utilizzato nel ‘500. Accanto vi è un’aspide con affreschi, i resti di un’antica chiesa bizantina. Palazzo Simi, costruito in epoca cinquecentesca, testimonia l’architettura barese tipica del XVI e del XVII secolo. È stato costruito su una chiesa bizantina, probabilmente intitolata a S.Gregorio de Falconibus. Il palazzo è eretto su fondamenta di epoca imperiale. Foto:

Prima di concludersi, il documentario focalizza la sua attenzione per altri dettagli della parte Storica di Bari situati in superficie, come i resti dell’antica chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio.

I resti dell’antica chiesa monoabsidata a tre navate sono visibili nella piazzetta del centro storico. Gli scavi condotti dal 1982 al 1984 hanno permesso di accertare tre diverse fasi dell’edificio di culto, la più recente databile al XVIII secolo, le più antiche di epoca medievale ascrivibili ai secoli IX/X e XI/XII. Alla fase più antica è pertinente un prezioso mosaico pavimentale a tasselli ottagonali di marmo policromo e cotto che compongono motivi geometrici e vegetali, purtroppo conservato solo in piccoli lembi. Alla fase successiva (XI-XII secolo) appartiene invece il mosaico pavimentale realizzato con blocchetti di calcare e di marmo policromo disposto nella navata centrale della chiesa in quattrordici riquadri a comporre motivi geometrici e vegetali e lateralmente in filari di tasselli di maggiore dimensione. I tasselli, probabilmente elementi di reimpiego, formano motivi a scacchiera, ruote, squame, fiori, disposti secondo uno schema compositivo regolare. Il VIDEO del documentario: