“Il gasdotto in Puglia sino ad ora ha portato solo danni”

“Le dichiarazioni di Marco Alverà (AD di SNAM) sono completamente in contrasto con quanto sostenuto non solo da noi ma anche dal “guru” di Obama il Prof. William Becker che, in un recente intervento a Bari, ha sostanzialmente ribadito come Tap sia un impianto industriale di particolare complessità e che le perdite di gas, molto elevate su un percorso così lungo, potrebbero avere effetti devastanti per il clima non meno gravi di quelli causati dal carbone” – lo dichiara il  consigliere M5S Antonio Trevisi che ricorda come Becker abbia chiarito in modo inconfutabile come  il metano sia un gas serra più potente dell’anidride carbonica (CO2) ed eventuali perdite avrebbero un effetto «disastroso» sul riscaldamento globale. Il metano, ha spiegato , “ha una capacità di trattenere il calore nell’atmosfera dalle venti alle ventotto volte superiore rispetto alla CO2 e se le perdite superassero il 3%, potrebbe essere disastroso”.

“La risposta di Emiliano – prosegue Trevisi – che disse “ne terremo conto in fase di cantierizzazione” ci apparse quanto meno imbarazzante ed ad oggi non si capisce come sia  Emiliano che SNAM, intendano agire sulle perdite di gas in fase di estrazione in Azerbaijan e durante tutto il lungo tragitto nei diversi Stati. Noi del M5S – continua il consigliere pentastellato – nonostante avessimo già segnalato in Regione con largo anticipo problematiche, interventi necessari e criticità, ci siamo dovuti scontrare con l’indifferenza di un Governatore che ha finto di non sentire e che si rifiuta di guardare a dati inconfutabili secondo i quali, in poco più di un decennio, i consumi di gas in Italia sono scesi di oltre un quinto. E nonostante ciò si vogliono portare addirittura tre gasdotti in Puglia, una scelta energetica sbagliata: non c’è nulla che faccia pensare ad un interesse strategico nazionale di queste opere se non un grosso business che punta a monetizzare gli ultimi grossi giacimenti esistenti sul pianeta. Purtroppo – continua  – anche il presidente Emiliano vorrebbe portare le centrali a gas in Puglia senza rendersi conto che stanno fallendo in tutta Italia e sono una concausa della crisi delle banche.”

Trevisi insiste sulla necessità di puntare su un modello basato sull’autoproduzione e sulla generazione distribuita. Un recente studio di pianificazione energetica realizzato da 27 ricercatori di prestigiose università internazionali, pubblicato nell’ultimo numero della rivista scientifica Joule, ha dimostrato che un’Italia alimentata interamente dalle rinnovabili, porterebbe ad un risparmio per i cittadini di 6.500€ procapite:  “La green economy  – dichiara Trevisi – potrebbe salvare nei prossimi anni nel nostro paese 45 mila vita umane, esposte al rischio di morte prematura per effetto dell’inquinamento.

“E, ancora, permetterebbe di creare oltre 485 mila nuovi posti di lavoro, al netto dei 164.419 persi nel settore dei fossili. Per palesare tutto ciò stiamo lavorando duramente alla realizzazione del nostro “Piano energetico” che prevede lo sviluppo di un nuovo modello basato sulla generazione distribuita e sull’autoproduzione da fonti rinnovabili, l’unico che consentirebbe agli enormi flussi di denaro, oggi concentrati nelle mani di pochi soggetti, di essere distribuiti a tutti i cittadini creando ricchezza e nuovi posti di lavoro. Dal canto nostro – conclude – continueremo a dimostrare che TAP è un’opera inutile, se il Governo nazionale e regionale continueranno ad ignorare noi e i dati scientifici ne risponderanno presto o tardi alla popolazione.”

TAP: DONNO (M5S), MULTINAZIONALI E GOVERNO PROMETTONO SVILUPPO, FINORA DA GASDOTTO SOLO DANNI

 “Sostengono che il gasdotto farà esplodere le potenzialità di sviluppo del Paese. In realtà, ciò che rischia di esplodere è solo l’indignazione dei cittadini. Fino ad oggi, la Puglia è stata ostaggio di scelte sbagliate, a partire dalla linea fallimentare adottata dal Governatore Emiliano che, nel corso di questi anni, ha simulato la difesa del territorio con azioni tardive. In maniera del tutto analoga, anche il Vice Ministro al Mise Bellanova non ha voluto proteggere il nostro territorio da quello che rischia di essere un vero e proprio disastro ambientale. Fino ad arrivare al Sindaco di Lecce Salvemini e agli altri amministratori locali che contribuiscono ad aumentare le polemiche ed i malcontenti” lo afferma in una nota la Senatrice Daniela Donno (M5S), Vice Presidente della Commissione Diritti Umani.

“Dal tavolo che si è svolto ieri a Palazzo Chigi tra il governo e il management di Tap e Snam – prosegue – sono scaturiti una serie di buoni propositi che nascondono, in realtà, solo promesse e mancette elettorali, dal momento che si è prossimi alla fine della legislatura. Siamo restii a prendere per oro colato tutto quello che viene asserito dal governo e ancor più da TAP, visti i precedenti, e ci auguriamo che non sia l’ennesima presa per i fondelli rivolta al territorio, mirata ad ammorbidire gli animi e le reazioni di opposizione dei cittadini all’ennesima opera inutile e dannosa per l’ambiente, il turismo e l’economia locale”.

“Stanno spingendo l’acceleratore su un’opera che, già nelle prime fasi di realizzazione, registra danni irreparabili per quelli che sono, da sempre, i tratti caratterizzanti della Puglia: gli ulivi e le coste – insiste la pentastellata -. L’intero ecosistema è messo in pericolo per gli interessi di un pugno di multinazionali, con il vergognoso assenso del governo italiano”.

“Intanto, nei giorni scorsi, 37 sindaci hanno partecipato al tavolo organizzato da Gabellone dove sono emerse spaccature interne e contraddizioni. In un momento in cui sarebbe auspicabile la massima coesione tra gli amministratori locali, ci troviamo purtroppo davanti ad una situazione frammentata, che presta il fianco alla volontà dei poteri forti” conclude Donno.