Puglia: bambini disabili violentati dal padre, richiesta uscita dal carcere

Sarebbe stato il marito il vero artefice del dramma consumatosi tra le mure domestiche ai danni dei piccoli figli. E’ quanto dichiara la moglie a seguito del provvedimento di arresti domiciliari scattati per lei e agli arresti in carcere per il marito dopo le indagini che hanno rivelato realtà sconcertanti: i due bambini figli della coppia violentati e picchiati e costretti ad una serie di umiliazioni.

In circa tre ore di interrogatorio, la donna avrebbe raccontato di essere ella stessa vittima del marito violento e di aver negato di aver partecipato o assistito agli abusi sessuali che i figli sono stati costretti a subire tempo fa. Ella avrebbe dunque raccontato una realtà fatta di sottomissione e non di complicità.

Sottoposto anch’egli ad interrogatorio, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre il suo legale avrebbe effettuato una richiesta “di revoca della misura cautelare per problemi di salute“. In sostanza, chiederebbero di far uscire l’uomo dal carcere per una situazione di incompatibilità con la detenzione in carcere. I bambini, che oggi si trovano ancora in comunità, raccontarono all’epoca dei fatti di essere stati violentati. Giunti sul posto, i Carabinieri ritrovarono all’interno della casa circa 300 videocassette di film pornografici che, stando a quanto raccontato dalle piccole vittime, sarebbero stati proiettati in loro presenza sotto costrizione paterna e mentre lo stesso genitore li spingeva a compiere atti sessuali.

Le indagini proseguiranno mentre pare che sia in corso un processo di separazione dei coniugi. La coppia viveva con i figli nel comune di Molfetta (Bari). I figli avrebbero accusato danni psicologici con ripercussioni e disagi psichici.