Tari sbagliata, ecco come chiedere il rimborso

Dopo lo scandalo svelato a seguito di un’interrogazione parlamentare del deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) chi ha diritto un rimborso per avere pagato più del dovuto la Tassa sui rifiuti (Tari) deve seguire una procedura semplice. Per chiedere il dovuto rimborso basterebbe una lettera al proprio Comune, indicando tutte le informazioni utili a essere identificati come contribuenti, quanto si è pagato in totale e a quanto invece ammonta il rimborso. Una circolare del ministero dell’Economia e delle finanze (Mef) illustra le corrette modalità di calcolo, ammettendo l’errore e stabilendo quali sono le pertinenze e come vanno considerate nel computo del totale.


 

Per sapere se il proprio comune è tra quelli che hanno compiuto errori di calcolo deve di fatto rivolgersi al proprio municipio o contattare la sede opportuna dell’associazione Difesa per il cittadino. I rimborsi sono possibili a partire dal 2014, anno in cui la Tari è subentrata alla vecchia Tares. La parte più accessibile dell’intera faccenda si esaurisce qui.

Iniziano ora una serie di considerazioni che il Mef lascia in mano ai regolamenti locali, esaurendo il proprio compito con lo stabilire quali sono i diritti dei contribuenti e quali invece sono gli obblighi dei comuni, che devono cambiare le regole di calcolo.
I comuni calcolano la Tari in base al costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ribaltandolo poi sugli utenti finali. Anche se, come stabilito, molti cittadini hanno pagato di più perché i comuni hanno sbagliato a calcolare la parte variabile della Tari, il costo del servizio non cambia e quindi è probabile che la tassa verrà corretta verso l’alto di una percentuale che comprenda anche i rimborsi che dovranno essere erogati in favore di quei cittadini che hanno pagato più del dovuto.

 

Ad ottobre 2016 ho presentato una interrogazione parlamentare per sollevare il problema dell’errato calcolo della “quota variabile” della Tari, la tassa rifiuti” – ricorda l’Abbate in un post diffuso sulla sua pagina facebook.com/GiuseppeLAbbateCittadinoA5Stelle. Il link all’interrogazione: https://goo.gl/99GVzC.

“La Tari,” – prosegue L’Abbate – “infatti, si compone di due quote: una fissa, in funzione dei metri quadri degli immobili, e una variabile che dovrebbe cambiare in funzione del quantitativo reale di rifiuti prodotto ma che, in mancanza di strumentazioni adeguate, i Comuni calcolano in rapporto ai componenti dell’utenza.

Quel che è accaduto è che, per quanto concerne le #pertinenze (ovvero i garage, i box, le cantine, le mansarde, le soffitte, etc..), tanti Comuni hanno inserito nel conteggio anche la quota variabile per ognuna di esse: quindi una famiglia composta da 4 persone diveniva magicamente di 5 se possedeva un box, di 6 se deteneva anche una cantina, di 7 se vi era anche una soffitta nella propria utenza domestica.

Basta un esempio, preso da una bolletta di un contribuente a far comprendere la portata dei possibili rimborsi: circa 70 euro l’anno pagati ingiustamente dal 2014, in praticaquasi 300 euro totali!

Un errore sollevato anche da Il Sole 24 ORE ma che ha avuto un chiarimento solamente dopo la risposta alla mia interrogazione data dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta

https://goo.gl/MxNmir

Per verificare se nel tuo Comune la Tari è stata calcolata in maniera errata ti basterà, pertanto, prendere una bolletta della tassa rifiuti e controllare se oltre all’utenza “domestica” principale sono presenti altre voci “domestica – accessorio” e se è presente il valore “tariffa variabile”. Qualunque cifra riportata è, dunque, #ILLEGITTIMA.

Per fare ricorso, sarà sufficiente protocollare o inviare per raccomandata a/r, al Comune che ti ha richiesto il pagamento in eccesso in questi anni, un modulo con la copia delle bollette pagate ingiustamente. Trascorsi 90 giorni, se non si è ottenuta risposta o se è stato esplicitato un diniego, puoi fare ricorso alla Commissione tributaria locale.

Qui trovi il #MODULO FAC-SIMILE da presentare al tuo Comune: https://goo.gl/sBQpbD

Se non ci riesci, inviami la tua bolletta in privato e ti risponderò appena possibile!

Intanto, per trovare tutti i materiali e fare i dovuti approfondimenti leggi qui:

*Per la Tari i cittadini pagano più del dovuto*
https://goo.gl/nonV7a

*Il Governo boccia i Comuni sul calcolo della Tari* https://goo.gl/Laejk2

*L’errato calcolo della Tari* 
https://goo.gl/X75o8W

*Scopri quanto hai pagato in più di Tari* 
https://goo.gl/vWZfJz” – conclude L’Abbate nel post.

La circolare diffusa sul sito del Ministero:

http://www.finanze.it/export/sites/finanze/it/.content/Documenti/Varie/Circolare-n.-1-DF-del-2017-Chiarimenti-su-TARI-parte-variabile-pertinenze.pdf

Il VIDEO diffuso da L’Abbate sui social:

Sulla tari, il governo ci dà ragione. Ora vigileremo sui rimb…

Sulla tari sono stati sbagliati i conti, il governo ci dà ragione. Ora vigileremo sui rimborsi!

FATELO SAPERE A TUTTI!

Pubblicato da MoVimento 5 Stelle su Martedì 21 novembre 2017