Tassa rifiuti illegittima: il Governo lascia i comuni in totale confusione

Sul caos relativo al corretto calcolo della Tari e in particolare alla quota variabile che compone la tassa sui rifiuti, errore commesso da circa il 10% dei Comuni italiani secondo alcune stime, il Governo non intende fare ulteriore chiarezza. Dopo la risposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) che ha sollevato il caso a livello nazionale e l’emanazione della circolare n. 1/2017 “Chiarimenti sull’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI). Calcolo della parte variabile”, non vi dovrebbero essere, infatti, ulteriori comunicazioni da parte del Governo. Almeno stando alla risposta data dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Teresa Amici all’interpellanza urgente discussa questa mattina a Montecitorio dal deputato L’Abbate (M5S).

Invece di mandare il sottosegretario Amici, il Mef avrebbe dovuto presentarsi in Aula a viso aperto, date le sue evidenti responsabilità nel caos Tari, a partire dalla mancata sorveglianza sui regolamenti comunali e non tralasciando la confusione generata dalle linee guida emanate dallo stesso Tesoro – dichiara Giuseppe L’Abbate (M5S) – Il Governo, per il resto, ha precisato che le seconde case senza residenti o conduttori devono pagare comunque la quota variabile della Tari se hanno gli allacci ai servizi di rete. E che il numero degli occupanti effettivi può essere calcolato dal comune in via presuntiva sulla base dei metri quadri dell’immobile. È assurdo – prosegue il deputato pugliese 5 Stelle – che una famiglia debba essere caricata due volte della tariffa se tiene una casa sfitta che, dunque, non produce nemmeno reddito. Se, per esempio, sono solo e vivo in un appartamento di 50 metri quadri e possiedo un’abitazione vuota da 100 metri quadri, mi conviene trasferirmi nell’immobile più grande per pagare meno. Assurdo”.

Il sottosegretario Amici ha precisato ancora una volta che la disciplina della Tari è la medesima della Tares che l’ha preceduta. “Dunque – rincara L’Abbate (M5S) – non si comprende perché i rimborsi debbano valere soltanto a partire dal 2014. In tal senso, chiederemo ulteriori lumi al Ministero dell’Economia. Sul fronte dei rimborsi, invece, l’Esecutivo ha scaricato in toto la responsabilità addosso ai sindaci, la cui associazione Anci continua incredibilmente a rimanere silente sulla vicenda con ambedue i presidenti pugliesi, Decaro nazionale e Vitto regionale, targati PD”. Alla richiesta dei 5 Stelle di aprire una riflessione relativa ai costi e alla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, notevolmente differente da provincia a provincia come documentato dal report di Cittadinanzattiva, la Amici ha, infine, rimandato alla piena applicazione dei fabbisogni standard a partire dal 2018.

La verità – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – è che milioni di cittadini stanno entrando in un dedalo kafkiano di scartoffie e ricorsi alla giustizia tributaria per avere quella giustizia che è stata loro negata dalle negligenze dei governi e dalla colpevole superficialità dell’Anci e della sua fondazione IFEL. Con il M5S al Governo, lo Stato, che è sempre efficientissimo quando si tratta di battere cassa, lo sarà altrettanto nel momento in cui si tratterà di restituire il maltolto ai contribuenti. Per quanto mi riguarda – conclude il parlamentare 5 Stelle – Continuerò a chiedere chiarimenti all’Esecutivo e proseguirò il tour nelle piazze dei Comuni dove è stato commesso l’errore per spiegare ai cittadini cosa è accaduto e come ottenere il dovuto rimborso”. Il prossimo appuntamento è a Putignano(BA) in piazza XX settembre domenica 3 dicembre alle ore 10:30.