“La barriera di cemento che avrebbe dovuto impedire l’accesso non autorizzato delle automobili sulla pista ciclabile dell’area costiera demaniale compresa tra la zona S. Francesco e le Grotte di Ripalta è stata rimossa. Non conosciamo i motivi del gesto, ma immediata è stata la reazione di Pro Natura con un nuovo esposto/denuncia (dopo quello del 19 ottobre 2017) indirizzato al Comandante della Capitaneria di Porto di Barletta. Sono stati informati anche il Sindaco di Bisceglie, il Comandante della Polizia Locale e il gestore del servizio di raccolta dei rifiuti” – lo rende noto in un comunicato la sezione biscegliese della Federazione Nazionale Pro Natura.
“Nella lettera” – proseguono da Pro Natura – “abbiamo sottolineato la necessità di impedire DEFINITIVAMENTE l’ingresso a tutti i veicoli a motore e abbiamo nuovamente rimarcato la situazione di degrado della pista ciclabile, ancora invasa da rifiuti e in pessime condizioni di manutenzione. La situazione è ancor più critica se si considera che l’Ufficio Locale Marittimo di Bisceglie con comunicazione del 19/08/2015 ha rilevato, tra l’altro, che nei tratti di costa in zona di S. Francesco e in prossimità delle grotte di Ripalta sussistono fenomeni di instabilità dei costoni rocciosi compresi tra la pista ciclabile e il mare”.
“Esprimeremo tutta la nostra indignazione nell’incontro con il Primo cittadino che si svolgerà giovedì prossimo: nell’occasione chiederemo un immediato intervento per il ripristino della legalità e il rispetto dell’Ordinanza Sindacale n. 175 del 31/08/2015 ha disposto l’interdizione temporanea all’utilizzo di quel tratto di costa” – concludono da Pro Natura.
Nei mesi scorsi, la stessa associazione ha più volte segnalato con molteplici scatti fotografici le condizioni di degrado in cui versa l’area: carcasse di animali marini, rifiuti abbandonati e la mancanza di idonee situazioni ed organizzazioni per la tutela ambientale lasciano ancora non pochi dubbi sul destino di quest’area che andrebbe completamente tutelata impedendo l’ingresso ad auto e scooter promuovendo piuttosto la mobilità sostenibile. A qualcuno, a quanto pare, questa cosa non piace e dunque risulta lecito chiedersi: a chi da fastidio questa area naturale?