Rifiuti gestiti dai Casalesi tombati anche a Trani: 5 condanne. Schiavone disse: “c’è anche la massoneria” – VIDEO

L’inchiesta Black Land ha portato agli arresti: ad essere condannati dalla Cassazione sono stati Gerio Ciaffa, 45enne foggiano residente a Ordona a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Ciaffa era amministratore della Edil C, azienda centrale nell’inchiesta coinvolta nell’attività illecita di rifiuti tombati. Sarebbero infatti oltre 300mila tonnellate di rifiuti speciali provenienti dal Casertano e sotterrati senza autorizzazioni anche nel territorio del comune di Trani con una tecnica “sandwich” che consiste nel depositare della terra sopra i rifiuti prima di depositarne altri sopra gli stessi. Le indagini hanno permesso di appurare che i rifiuti, piuttosto che in discariche autorizzate, venivano illecitamente tombati anche in provincia di Foggia ed in alcune cave abbandonate a Trani.c

Le altre sentenze definitive: due anni di reclusione per Giuseppe Gammarota, della coop “Spazio Verde plus”. Due anni anche al cerignolano Francesco Pelullo, 42enne proprietario di terreni, infine, due anni per Donato Petronzi e per l’autotrasportatore  Giuseppe Zenga. L’inchiesta ha invece visto assolto Michele Brandonisio, amministratore della Ecoball Bat, inizialmente condattato in primo grado a due anni e sei mesi ma poi assolto. Riguardo i rifiuti tombati a Trani, il comune si era costituito parte civile vedendosi però un magro risarcimento di soli duemila euro rispetto all’enorme business criminoso che avrebbe portato l’intera vicenda a causa della mancanza delle misure di gestione e trattamento rifiuti previste dalle legge. Torna in mente Carmine Schiavone, cugino di Francesco Schiavone, è stato l’amministratore e consigliere del clan dei casalesi prima, collaboratore di giustizia poi. Le sue dichiarazioni hanno consentito di accertare diverse notizie riguardo sversamenti di rifiuti tossici e pericolosi per la salute umana nella terra dei fuochi in Campania.

È stato il primo a rendere note con le sue dichiarazioni il traffico e lo smaltimento di rifiuti tossici e radioattivi nella zona della terra dei fuochi affermando nel 2013 di avere parlato delle vicende a una commissione di inchiesta nel 1997 il cui contenuto era ancora coperto da segreto di stato. Tali dichiarazioni furono desecretate nel novembre dello stesso anno, parlando anche di importanti coperture nell’apparato statale e del coinvolgimento di alcuni personaggi della massoneria in Italia, nella persona di Licio Gelli. Ha dichiarato anche, di aver fatto sì che, per fini elettorali e politici, il deputato Carmine Mensorio si adoperasse per far conseguire la laurea in medicina e chirurgia a diverse persone pur non in possesso di adeguata preparazione.

Ha inoltre accusato alcuni esponenti delle forze armate italiane di reticenza e collaborazione con vari soggetti criminali. Schiavone è poi deceduto nel 2015 ufficialmente a causa di un infarto, anche se per alcuni non sarebbero ancora del tutto chiarite le cause della sua morte (nonostante l’esito di un’autopsia fu detto che Schiavone morì per cause naturali). Linkiamo qui sotto un video: