Trani, Cassazione smentisce accuse: “Michele Ruggiero potrà continuare a fare il pubblico ministero”

Aveva condotto portato avanti sino all’ultimo l’inchiesta sulle agenzie di rating che portò tra gli altri persino Mario Draghi a Testimoniare. Negli ultimi giorni il magistrato era stato accusato di aver cercato di costringere il testimone di un’inchiesta ad ammettere di essere al corrente del pagamento di tangenti al comandante della polizia municipale di Trani.

Nonostante le accuse, forse ai limiti della calunnia mediatica, la Cassazione ha dichiarato che il pm Michele Ruggiero potrà continuare a svolgere le funzioni di pubblico ministero. Lo ha stabilito la Cassazione, confermando la decisione con la quale il gip del tribunale di Lecce e poi il Riesame avevano detto no alla interdizione del pm della procura di Trani. Ruggiero, prossimo a trasferirsi alla procura di Bari e ‘candidato’ proposto da Cinque Stelle e Forza Italia come consulente della Commissione di inchiesta sulle banche, era accusato

In passato, Ruggiero ha rappresentato la pubblica accusa nel processo alle agenzie di rating conclusosi con il proscioglimento di tutti gli imputati dall’accusa di aver manipolato il mercato in un complotto contro l’Italia ordito durante il governo Berlusconi. Anche se i giudici nelle motivazioni scrissero che “resta confermato il ‘sospetto’ che tutti gli interventi di S&P’s nei confronti dell’Italia” siano stati “connotati da sicuro pregiudizio verso l’Italia”.

Ruggiero era finito sotto i riflettori oltre che per il processo rating anche per lo sfogo dopo la sentenza di assoluzione di tutti gli analisti finanziari: “Sono stato lasciato solo. Evidentemente ci sono verità che è bene restino sullo sfondo – aveva scritto su Facebook – È davvero incredibile quanto talvolta ci si possa sentire soli nel fare il proprio dovere”.