A Barletta agricoltori tartassati per “errori” e “mancanza di documentazioni”

“Con delibera di giunta n. 256 del 14/12/2017 il Comune di Barletta procederà alla nomina di un perito istruttore che dovrà accertare quali le quote di fondi agricoli da reintegrare al demanio, tenendo conto anche delle variazioni del corso del fiume nel tempo, nella zona denominata  Arenili e Mezzane dell’Ofanto. I terreni interessati dalla suddetta verifica ricadono in parte nell’attuale territorio del Comune di Barletta e in parte nel territorio del Comune di Trinitapoli” – lo ricordano in un comunicato Vincenzo Gissi e Michele Tedeschi (del gruppo di attivisti locali “Barletta cinque stelle“).

Si procederà a censire le quote già affrancate dagli assegnatari e quelle oggetto di usurpazioni al fine della reintegra o della legittimazione, ed accertare le quote abbandonate di pertinenza del Comune di Barletta. Precisiamo che, in ordine ai fondi agricoli menzionati dalla delibera, si è determinata una situazione sconcertante, ovvero gli attuali occupanti dei terreni che da generazioni hanno regolarmente pagato i tributi  ed accatastato i terreni stessi, rientranti nel demanio comunale, si vedono spogliati di “diritti acquisiti” nel corso di oltre un secolo”.

“In altre parole gli agricoltori che coltivano i terreni che con la delibera si chiede di censire,  si ritroveranno a pagare ulteriori somme, dopo aver già corrisposto annualmente le  imposte previste. Agli agricoltori viene chiesto di affrancare fondi per i quali possono esibire persino atti notarili di compravendita e successione. Oggi il Comune di Barletta, indifferente alle difficoltà del settore agricolo, si prepara a fare cassa, avvalendosi della Legge regionale n.14 del 04.08.2004 che appunto permette l’affrancazione dei fondi previo pagamento di somme calcolate sulla base di non meglio specificati criteri di determinazione”.

“Al fine d’individuare le responsabilità  che hanno prodotto tale situazione abbiamo effettuato delle ricerche; parrebbe che il Comune di Barletta, relativamente ai fondi riportati negli antichi registri del Demanio Musciale, ovvero quei suoli che erano destinati al pascolo, alla transumanza degli animali  ed in parte all’agricoltura, abbia omesso di aggiornare regolarmente detti registri, determinando un danno agli agricoltori che vedranno aggiungersi al pagamento dei tributi un’ulteriore inaspettata indennità. I terreni interessati  dall’errore corrispondono a circa 1.500 ettari, pertanto se da un lato sono previsti ingenti introiti per le casse comunali, di contro gli agricoltori vessati saranno numerosi”.

“Anche per i terreni  che fanno parte del Parco dell’Ofanto, i coltivatori saranno costretti a pagare per l’affrancazione, qualora si volesse procedere al trasferimento  sia oneroso sia mortis causa. Tralasciando l’aspetto economico che pure preoccupa gli agricoltori, va evidenziato, che l’attività del perito nominato dal Comune, richiederà un notevole dispendio di tempo, con conseguente situazione di incertezza sia per gli agricoltori che per le loro famiglie che si vedranno spogliate di terreni coltivati, con diligenza, da generazioni. Pur consapevoli che il Comune stia procedendo in osservanza della legge, non si può tuttavia trascurare come non vi siano addebiti imputabili agli agricoltori, infatti la controversia è scaturita dall’impossibilità di risalire a documentazioni adeguatamente aggiornate“.

“Di questa problematica e del programma elettorale del Movimento 5 Stelle si parlerà il 12/01/2018  alle ore 18 nel corso di un pubblico incontro con l’onorevole Giuseppe L’ Abbate del Movimento 5 Stelle, membro della XIII commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. Nell’occasione, il Portavoce L’Abbate illustrerà dettagliatamente il percorso che ha consentito la realizzazione di un programma nazionale partecipato e votato da 20.114  cittadini sulla piattaforma Rousseau, le proposte utili ad agevolare lo sviluppo del comparto agricolo e le iniziative mirate a valorizzare gli addetti del settore”.