Uccidono giovane per riscuotere il risarcimento dall’assicurazione, tre arresti nel barese

Un’accusa grave quanto assurda: avrebbero ucciso un 24enne per riscuotere i soldi dall’assicurazione. E’ quanto riportato nelle ultime ore. Vittima dell’assassinio, il giorvane Girolamo Perrone, 24 anni. Le misure cautelari sono scattate per Vito D’Addabbo, Rocco Michele Caringella e Anna Masciopinto, suocera della vittima, ritenuti responsabili di omicidio premeditato in danno di un prossimo congiunto. Stando a quanto riportato dalle informazioni giornalistiche, le accuse vedrebbero il primo, ovvero il fratellastro di Masciopinto – come l’esecutore materiale mentre gli altri due gli istigatori-mandanti.

Il 24enne fu ucciso sulla strada provinciale dalla Fiat Punto condotta da D’Addabbo. Investito, morì per le gravi ferite riportate. Le indagini approfondite dei Carabinieri della locale stazione ha consentito di fare una macabra scoperta: l’obiettivo era far riscuotere soldi dal risarcimento danni dell’assicurazione alla suocera della vittima.

All’epoca dei fatti, i Carabinieri di Adelfia ritrovarono l’auto incidentata e l’autista e anche il corpo gravemente ferito di Perrone.  D’Addabbo sostenne che il pedone investito fosse apparso all’improvviso sulla strada. Ma dalle intercettazioni telefoniche e ambientali è emerso che il Caringella aveva precedenti riguardanti truffe alle compagnie assicurative. Le indagini si sono avvalse anche di interrogatori a collaboratori di Giustizia.

Si tratta dunque di una situazione drammatica e incredibile che sta indignando anche concittadini del posto. All’inizio si credeva che il ragazzo fosse stato investito in un incidente casuale, mentre le indagini approfondite hanno permesso di fare la brutta scoperta. Stando a quanto riportato da alcune testate giornalistiche, l’episodio sarebbe avvenuto in un contesto di estrema precarietà economica. Un dramma nel dramma.