Lavori in corso a Bari: fibra ottica per internet ad oltre 100 megabyte al secondo

Il progetto da 40 milioni di euro punta a connettere 30 mila abitazioni alle autostrade digitali. Dopo i disagi dei cantieri, le opportunità per privati e aziende. E’ quanto riportato anche da un servizio del Tgr Rai ed al contempo emerso durante un dialogo con PINO BRUNO, (direttore Tom’s Hardware Italia) e GIUSEPPE GALASSO, (assessore ai Lavori Pubblici Comune di Bari).

I lavori, già in corso nel capoluogo pugliese, riguardano l’inserimento di una fibra ottica per 1000 megabit (120 megabyte al secondo), una velocità mai vista prima in città che consentirà agli utenti di navigare con prestazioni elevate. L’alta velocità del web offrirà sicuramente un contributo importante anche per le aziende, con nuove opportunità di miglioramento dei servizi offerti in vari settori. La stessa rete sarà comunque disponibile anche per le abitazioni delle famiglie.

Rischi per la salute non ce ne sarebbero ma piuttosto soltanto qualche disagio temporaneo legato al lavori in corso, consistenti nella realizzazioni di microtunnel sotto il manto stradale per permettere l’inserimento di oltre 600 chilometri di cui 2/3 sottoterra. Offriranno il servizio per circa 30.000 abitazioni per un investimento di circa 40 milioni di euro.

In realtà, tra fibra ottica e Wi-fi, è proprio quest’ultima tecnologia a risultare potenzialmente nociva per la salute: oltre 70 persone, tra medici, fisici, ingegneri, comitati e associazioni, hanno firmato una lettera aperta con cui chiedere al Governo e al Parlamento di conservare e, anzi, migliorare i livelli di tutela della salute dagli effetti nocivi delle radiazioni emesse da cellulari, tablet, computer e altri dispositivi collegati tramite Wi-Fi, ripetitori di telefonia mobile ecc.

Secondo il Dott. Fiorenzo Marinelli, ricercatore del CNR di Bologna, uno dei firmatari dell’appello, “questi piani di sviluppo rischiano di far aumentare in modo esponenziale tutta una serie di patologie tumorali e neurodegenerative correlate all’esposizione continuata alla radiofrequenza, con un rischio più significativo per i più giovani dal momento che gli effetti nocivi dell’esposizione ai campi elettromagnetici si accumulano nel tempo. Al momento la radiofrequenza è classificata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come possibile cancerogeno per l’Uomo, ma ricerche epidemiologiche più recenti richiedono una classificazione come cancerogeno certo”.

In base a queste considerazioni scientifiche, la fibra ottica, dunque, seppur più fastidiosa da inserire rispetto al Wi-Fi, risulterebbe meno nociva per la salute (anche se il costo delle risorse ed il consumo delle stesse per la sua produzione sembrerebbe notevolmente superiore). Dell’iniziativa barese, ne ha parlato anche il servizio Rai che linkiamo qui sotto: