Tensioni tra migranti e cittadini a Bari, esercente scrive al Sindaco: “io minacciato nel mio locale, intervenite”

Nonostante i tentativi di accoglienza ed integrazione, proseguono nella città di Bari gli episodi di malcontento e tensione che coinvolgono purtroppo categorie svantaggiate come quelle dei migranti. Nello specifico, uno dei richiedenti asilo si sarebbe reso protagonista di minacce ai danni di un esercente locale. Altri, secondo quanto scritto da un cittadino sui social, avrebbero anche sporcato alcune strade. Anche se non vogliamo giungere a conclusioni affrettate e che il tutto andrebbe constatato attraverso eventuali indagini delle forze dell’ordine, notiamo comunque che a descrivere nei dettagli le vicende è lo stesso esercente che, afferma nella sezione community della Pagina Facebook del Sindaco di Bari, sarebbe stato persino minacciato all’interno del locale dove egli lavora. La lettera:

“Caro Antonio ho un attività in via di Maratona e non se ne può più dei disagi creati dai ragazzi del CARA che sbivaccano qui creando sporcizia e malumori nel vicinato. Oggi si é aggiunto anche una questione poco piacevole vissuta in prima persona dove mi sono visto chiamare da una delle risorse ( così vengono definite ) ad uscire dal mio locale in segno di sfida perché dopo che l’ho fatto gentilmente andare in bagno si è accomodato ad uno dei mie tavoli pretendendo di consumare la sua cena comprata altrove“.

“Ora” – si legge ancora nel post diffuso dall’esercente barese su Facebook – “mi chiedo oggi é andata bene perché sono intervenuti i vigili che facevano un posto di blocco ma domani visto che siamo in un posto isolato cosa dobbiamo fare … sottostare o farci giustizia da soli ? Spero che ci siano più controlli specie nelle zone dove questi ragazzi usano soggiornare dalla mattina a sera tipo la nostra zona. Credo in te e nelle forze del ordine e spero si faccia qualcosa al più presto”.

Come se non fossero già abbastanza gli incivili e i criminali italiani presenti nel capoluogo pugliese, a Bari ormai non si contano più le aggressioni causate da persone provenienti da altri paesi del mondo: solo lo scorso 14 agosto un migrante aveva tentato di violentare una turista francese fingendo di aiutarla. Si tratterebbe dell’ennesimo episodio che forse accomuna una triste realtà: quella di soggetti provenienti da altri paesi del mondo spaesati, vittime di degrado sociale che a loro volta si trasformano al contempo autori di illeciti e vili aggressioni ai danni di persone indifese. Ai primi di agosto 2017, sempre a Bari, un altro migrante aveva dapprima tentato di stuprare una donna e poi aggredito alcuni agenti di Polizia, sino in questura, ferendoli e sputando loro. Qualche giorno fa, a Foggiaun migrante si era prima fatto soccorrere in ambulanza e poi, una volta giunto in ospedale, aggredito sia i medici che i vigilantes.

Lo scorso maggio un 20enne eritreo aveva aggredito una donna rubandole uno smartphone.  Nei primi di luglio 2017, un migrante, dopo esser divenuto popolare per aver passeggiato completamente nudo sulla spiaggia di Pane e Pomodoro, ha aggredito un’assistente sociale e in seguito si è denudato per strada davanti ad alcuni minorenni. Anche in questo caso vi fu resistenza ai Vigili Urbani e si scoprì persino che l’uomo è a Bari perché respinto dalla Germania.

E ancoralo scorso luglio un migrante aveva molestato una donna a Bari in pieno centro, scatenando una rissa. Stando alle ricostruzioni, in quel caso, l’uomo non aveva nemmeno il permesso di soggiorno. A pochi km di distanza dal capoluogo pugliese, a Gioia del Colle, una donna anziana era stata stuprata ed aggredita brutalmente da un migrante dopo che questo le aveva proposto di trasportare la spesa sino a casa. Ci sarebbe da chiedersi se questi migranti fossero o meno ospiti nelle sedi di associazioni cooperative che spesso usufruiscono anche di notevoli fondi europei per accoglierli. Ovviamente non ci riferiamo a chi svolge adeguatamente il proprio lavoro, ma è anche evidente come questa gente sia troppo spesso abbandonata a se stessa in situazione che talvolta sfocia nel degrado sociale che poi troppo spesso sfiorano potenziali tragedie. Ci sarebbe anche da chiedersi se forse non sarebbe opportuno che sia lo Stato ad occuparsi di questi migranti piuttosto che di “cooperative” private.

Ancora una volta vogliamo precisare che questi fatti non sono stati confermati dalle forze dell’ordine. Auspichiamo dunque che la questione possa essere approfondita da chi nel territorio della città di Bari è tenuto a mantenere ordine e sicurezza. Linkiamo qui sotto il post dal lavoratore barese:

Caro Antonio ho un attività in via di Maratona e non se ne può più dei disagi creati dai ragazzi del CARA che sbivaccano…

Pubblicato da Giuseppe Calabrese su lunedì 12 febbraio 2018

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