“Il presidente Mattarella ha veramente ragione. Il Pd può decidere se fare unire M5s e Salvini, restando fuori dal processo democratico” – ha detto Emiliano – “Viceversa può decidere di concordare un programma di punti chiave e sostenere il M5s dall’esterno”.
Contrariamente a quanto dichiarato dalla direzione nazionale del PD, il governatore della Puglia, Michele Emiliano è favorevole ad un governo nazionale guidato dal Movimento 5 Stelle e sostenuto “esternamente” dal Partito Democratico. Il Presidente della Regione Puglia, nel corso di una breve intervista, prende spunto dall’appello lanciato dal capo dello Stato Sergio Mattarella che invita a un “atteggiamento responsabile” da parte delle forze politiche nel processo per la formazione del nuovo governo, per ribadire la propria linea. Quando Emiliano si insediò nel governo regionale, fu il primo a proporre un governo regionale “misto”, annunciando la volontà di offrire alcuni assessorati ai consiglieri regionali del M5S, proposta all’epoca rispedita al mittente dai pentastellati pugliesi. Emiliano, dunque, si dimostra ancora oggi disponibile ad un accorto con i rappresentanti politici del movimento fondato da Beppe Grillo e oggi guidato da Luigi Di Maio.
Fresco della riunione al Nazareno per il “dopo renzi” in direzione PD,Emiliano non ha dubbi sulle primarie: “Senza si avrebbe un segretario di serie B, le primarie vanno fatte come previsto dallo Statuto.” E rincara: “Orfini è un artista del cambiare le regole a seconda dell’opportunità di vittoria per la sua parte”. Dopo l’appello del capo dello Stato Sergio Mattarella al senso di responsabilità, è già scontro in casa Pd, prima della Direzione del partito. “Mattarella ha veramente ragione. Dobbiamo contribuire a dare un governo all’Italia. Il Pd può decidere se far unire M5s e Salvini o se si può provare a concordare punti chiave, con un sostegno esterno ai 5s”, ha rivendicato il presidente della regione Puglia. Ma a tagliare corto è stato subito il capogruppo alla Camera uscente, Ettore Rosato, al suo arrivo al Nazareno: “‘L’appello di Mattarella? È rivolto a tutte le forze politiche, a cominciare da chi ha vinto le elezioni. Noi resteremo con grande serietà all’opposizione“.
Doveva essere la resa dei conti ma al Nazareno come previsto Renzi non si è presentato. Esordio da reggente del ministro dell’Agricoltura Martina che prova a chiedere un armistizio. “Cercherò di guidare il partito nei delicati passaggi interni e istituzionali a cui sarà chiamato. Lo farò con il massimo della collegialità e con il pieno coinvolgimento di tutti”. Sull’appoggio a un governo: “Cari Di Maio e Salvini prendetevi le vostre responsabilità“.
Le parole di Emiliano dividono gli utenti del web: c’è chi è entusiasta dell’idea pur di arginare l’eventuale ascesa di Salvini e della coalizione di centrodestra e chi invece ritiene di non dover permettere al PD di allearsi con un movimento politico da sempre ufficialmente a gran parte delle leggi approvate dal centrosinistra che negli ultimi anni ha governato il paese. Una domanda sorge spontanea: ma in caso di Governo M5S-PD, i parlamentari dem saranno pronti a cancellare il Jobs Act, ad attivare il reddito di cittadinanza, a bloccare l’expo, a ridiscutere sull’Ilva, sui trattati europei, sul gasdotto TAP, sulla xylella e sull’abbassamento delle tasse? Perché se così non fosse, in linea programmatica potrebbe rivelarsi più sensato un governo M5S-Lega sostenuto dal centrodestra, anche con il rischio di “autoritarismi” che in realtà, noi italiani abbiamo già largamente subito negli ultimi anni. Di Maio lo ha sempre detto: vogliono il sostegno di chi condivide il loro programma. Il PD, salvo Emiliano, ha dimostrato il contrario. Video: