Parlamentare pugliese PD: “Moro come Kennedy stampò moneta senza la banca, poi fu ucciso” – video

Moro e Kennedy sono stati gli unici due capi di stato dei paesi a democrazia diffusa che hanno emesso moneta senza passare – Kennedy dalla Federal Reserve e Moro dalla Banca d’Italia. Le 500 lire del 1966 in Italia cartacee sono emesse non dalla Banca d’italia ma dal governo. La stessa cosa succede negli Stati Uniti con i due dollari. Se nella Storia d’Italia la moneta l’ha sempre battuta la Banca d’Italia, l’unica moneta è la 500 lire cartacea. Perché? La Banca d’Italia non ha ancora risposto. Se Moro ha fatto una scelta di questo tipo possono esserci due motivi: uno di natura economica, l’altro è perché evidentemente Moro non aveva alcuna stima di quella banca” – il secondo appuntamento con il parlamentare uscente pugliese Gero Grassi (PD) nella serie di pillole registrate e pubblicate da Byoblu.com svela dettagli importanti della vicenda Moro.

Aldo Moro è stato uno dei più importanti politici del nostro paese. Da Presidente del Consiglio ha istituito la scuola media obbligatoria, ha fatto costruire autostrade, è stato l’unico ad aver stampato moneta sovrana senza passare dalla Banca d’Italia. Poi si è messo in testa di realizzare la “democrazia compiuta” e qui sono cominciati i guai… Moro è stato rapito il 16 Marzo del 1978 ed è stato ucciso il 9 maggio 1978 dopo 55 giorni di prigionia, ma la verità data in pasto alle stampe é poco più di una favoletta senza fondamento al cospetto delle verità emerse dalle indagini durate 40 anni e che ancora oggi non si sono definitivamente concluse.

Il Parlamentare Gero Grassi, grande esperto del caso Moro e conoscente personale del Presidente ucciso, promotore e membro della Commissione d’indagine Parlamentare “Moro 2”, conclusa il 13 dicembre 2017, racconta in 5 appuntamenti su Byoblu la verità giudiziaria sull’evento terroristico più importante della storia d’Italia. Verità fino a oggi preclusa all’opinione pubblica a causa della quantità e levatura delle cariche istituzionali coinvolte in questa pagina oscura del ‘900. Lo spiega un video realizzato per il blog di Claudio Messora in un reportage diffuso su YouTube (che linkiamo qui sotto). Il video rappresenta la prima parte di un’intervista incentrata sulla figura di Moro e della sua morte che verrà suddivisa in cinque puntate.  L’ultima è stata pubblicata venerdì 16 marzo 2018, data dell’anniversario del rapimento di Aldo Moro sempre sul sito www.byoblu.com. Ultimamente, le dichiarazioni di Grassi sono state diffuse anche in uno speciale del Tg1 e su La7. Il video della prima puntata pubblicata su Byoblu.com (più sotto, le altre puntate):

Gerolamo Grassi, detto Gero (Terlizzi, 20 aprile 1958), è un politico (Partito Democratico), giornalista e scrittore italiano. Il 5 agosto 2013 presenta la proposta di legge ‘Istituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro’ raccogliendo le firme e il consenso di 93 deputati rappresentanti di tutti gli schieramenti: Fioroni, Speranza, Brunetta, Bersani, Bindi, Meloni, Fitto, Tabacci e tanti altri. Dopo l’approvazione delle due Camere, il Presidente della Repubblica promulga la Legge 30 maggio 2014, n. 82 che è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2014. Iter della Legge. Questo organismo bicamerale inizia i suoi lavori il 2 ottobre 2014, quando è eletto Presidente l’On. Giuseppe Fioroni.

Parla con tantissime persone che sanno e che hanno avuto ruoli più o meno importanti in questa complessa vicenda. Incontra i brigatisti Faranda, Franceschini, Morucci, Etro. Discute con importanti magistrati come Imposimato, Priore, Caselli. Incontra i parenti delle vittime di via Fani. Instaura un rapporto di amicizia e fiducia reciproca con Maria Fida e Luca Moro che gli donano un grande archivio personale, composto da documenti pubblici e privati e dall’intera rassegna stampa sul caso Moro dal 1978 ad oggi.

L’Onorevole Grassi realizza una sintesi del suo enorme lavoro di studio, scrivendo il libro ‘Aldo Moro: il Partito Democratico vuole la verità’, dove sono riportate le dichiarazioni originali, ordinate cronologicamente, delle persone interrogate nelle varie Commissioni passate, adesso alla terza edizione. Il giorno 11 gennaio 2014 da Terlizzi parte il ‘Convegno sul tema: Chi e perché ha ucciso Aldo Moro’, inaugurando un viaggio che porta l’On. Grassi in ogni zona dell’Italia per riferire con le parole degli atti giudiziari e delle commissioni, della necessità di conoscere la verità sul caso Moro e donarla come punto di forza alle nuove generazioni. Gero Grassi fino ad oggi ha tenuto oltre 500 incontri in piccole e grandi città del nord, del centro, del sud e delle isole presso Università, scuole di ogni ordine e grado, Municipi, sedi del PD.

Il 25 gennaio 2017, la Camera dei Deputati approva la Prima e Seconda Relazione Moro. Le dichiarazioni di voto per il Gruppo PD le svolge l’on. Gero Grassi. Il 13 dicembre 2017, la Camera dei Deputati approva all’unanimità la Terza Relazione Moro e Gero Grassi svolge la dichiarazione di voto per il Gruppo PD. A gennaio 2018 pubblica il libro Aldo Moro: la verità negata, un articolato viaggio nell’intera vicenda Moro con tante verità mai conosciute.

Nel documentario diffuso da ByoBlu.com, Grassi fa riferimento al “Piano Solo“, il fallito colpo di Stato in Italia ideato nel 1964 da Giovanni de Lorenzo, militare all’epoca a capo dell’Arma dei Carabinieri. Elaborato nel corso della crisi politica del primo governo Moro, aveva lo scopo di occupare i centri di potere dello Stato e di imprigionare quegli oppositori politici considerati «sovversivi» secondo le valutazioni del SIFAR, il disciolto servizio di intelligence delle forze armate italiane. Il piano non vide mai pratica attuazione e, una volta scoperto, portò alla rimozione immediata di de Lorenzo, il quale sulla scorta di tale vicenda si costruì un post-carriera militare come politico di destra, dapprima monarchico e successivamente nelle file del MSI-DN.

Il 7 agosto, giorno successivo all’insediamento del nuovo esecutivo, Segni fu colpito da un ictus cerebrale nel corso di un’accesissima discussione con Moro e Saragat; la supplenza del Quirinale fu assunta dal Presidente del Senato Cesare Merzagora. Qualche mese dopo, perdurando la condizione di impedimento, Segni si dimise definitivamente e al suo posto fu eletto Giuseppe Saragat. Qualche mese dopo, perdurando la condizione di impedimento, Segni si dimise definitivamente e al suo posto fu eletto Giuseppe Saragat.

In una ricostruzione l’allora  Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Henry Kissinger lo aveva ammonito pesantemente: “o lei la smette di corteggiare i comunisti o la pagherà cara”. Video della seconda puntata:

 

Il video della terza puntata:

Il video della quarta puntata:

Il video della quinta puntata: