“La verità sul processo Andreotti” a Bisceglie

Assolto! Assolto! Assolto!: parole urlate a piena gola da un avvocato in toga raggiante di felicità. Era Giulia Bongiorno, nell’atto di comunicare al suo cliente l’esito del processo. A onore del vero il triplice urlo non combaciava con la parte essenziale del dispositivo della sentenza che il presidente della Corte d’Appello di Palermo aveva letto pochi attimi prima, un dispositivo semplice e breve di sole otto righe che testualmente dichiarava commesso fino alla primavera del 1980 il reato ma estinto per prescrizione.

Così scrivono Gian Carlo Caselli e Guido Lo Forte nel libro “La verità sul processo Andreotti”, edito da Laterza. E in queste frasi è condensato il nucleo dominante del loro saggio. I due autori – Caselli è stato giudice istruttore a Torino e ha guidato la Procura della Repubblica a Palermo, Lo Forte invece pubblico ministero a Palermo prima come sostituto e poi come procuratore aggiunto e a Messina come procuratore capo – analizzano le azioni giudiziarie, le dichiarazioni dei pentiti e le reazioni giornalistiche, setacciando bufale e informazioni distorte, aggressioni e calunnie. Scritto con la forza di una requisitoria, il saggio ricostruisce nei dettagli giuridici e polemici una vicenda che ha segnato la storia recente dell’Italia, investendo come un ciclone la scena politica.

Secondo Caselli e Lo Forte è l’omicidio di Piersanti Mattarella che “costituisce un caso paradigmatico di tale iter, che mette in campo le componenti politiche e quelle militari del sistema mafioso”. Ricordano gli incontri – accertati processualmente – di Andreotti, di Lima e dei Salvo con Stefano Bontate e altri boss ai vertici di Cosa nostra, per discutere del “problema Mattarella” prima e dopo l’omicidio. Essi “costituiscono un esempio di tentativo, purtroppo fallito, di trovare una soluzione politica incruenta al problema”.

In ogni caso, Andreotti sapeva, ma “ha omesso di denunziare le responsabilità [dei boss che aveva incontrato], malgrado potesse offrire al riguardo utilissimi elementi di conoscenza” (così nella sentenza della Corte di appello di Palermo del 2 maggio 2003, p. 486, citata dagli autori). E aggiungono: “La soluzione cruenta adottata sortisce, comunque, l’obiettivo politico di un ricambio: eliminato il “problematico” Mattarella, sale al vertice della Regione siciliana l’onorevole Mario D’Acquisto, altro componente di rilievo della corrente andreottiana”.

Gian Carlo Caselli sarà l’ospite d’eccezione – in collaborazione con il Circolo dei Lettori-Presidio del libro di Bisceglie – del bookstore Mondadori nelle Vecchie Segherie Mastrototaro il 20 marzo alle ore 19. L’ingresso all’evento avverrà dal piano superiore delle Vecchie Segherie Mastrototaro, in via Cristoforo Colombo. Un appuntamento che offre l’occasione per conoscere la storia di un processo che ha fatto la Storia.

Fonte: Evento Facebook